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Solo De Laurentiis credeva a un Napoli forte, nemmeno Spalletti (Libero)

Biasin: le altre sempre in cerca di alibi, gli azzurri hanno fatto a meno persino di Kvara. Quante boiate sugli azzurri che dovrebbero crollare

Solo De Laurentiis credeva a un Napoli forte, nemmeno Spalletti (Libero)
Gc Napoli 01/03/2013 - campionato di calcio serie A / Napoli-Juventus / foto Giuseppe Celeste/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis

Solo De Laurentiis credeva nella forza di questo Napoli. Ne scrive Fabrizio Biasin che su Libero risponde anche ai dubbi che circolano su questa pausa forzata a causa del Mondiale e sul fatto che al ritorno il Napoli potrebbe subire una battuta d’arresto. Solo De Laurentiis come confermato dalla conferenza stampa in cui parlò di scudetto sotto lo sguardo più dubbioso di Spalletti.

Ecco cosa scrive Biasin:

«Il Napoli rallenterà? Crollerà? Concederà qualcosa?». E via alle tesi più disparate, cose come «certamente a gennaio sarà un altro torneo», o «non sono abituati a gestire campionato e coppa», fino a «Spalletti cala sempre». Tutte boiate. Questo Napoli non solo ha accumulato un vantaggio consistente, ma ha dato ampia dimostrazione di non prescindere da questo o quello: se ha fatto meno del fenomeno Kvara, può fare a meno di tutti. In più – diciamolo – le inseguitrici non spaventano più di tanto. Chi più, chi meno, tutte hanno difetti manifesti e alibi auto-indotti («siamo stati sfortunati, ma con l’anno nuovo vedrete…»). Eh, vedremo. Intanto però tocca fare ammenda: la passata estate nessuno tranne De Laurentiis credeva a un Napoli così forte, probabilmente neanche il suo allenatore. Se qualcuno vi dice il contrario e «io l’avevo detto», banalmente, dice una balla. Buon “letargo” a tutti. 

Il Corsport ha ricordato anche:

Al Napoli di Spalletti i tifosi sei mesi fa tirarono le uova. Lo ricorda Antonio Giordano sul Corriere dello Sport. Non fa mai male ricordare alla piazza di Napoli la propria incompetenza. Oggi il Corsport riporta un po’ di memoria al centro del villaggio.

Era il 30 aprile, il Napoli era già in Champions ma il pullman fu bersagliato all’arrivo allo stadio e la squadra di Spalletti processata con slogan e striscioni. È stato l’inizio della rivoluzione che sa di impresa.

Da non credere: i duri e puri arrivarono un paio d’ore prima che cominciasse la partita, muniti di uova e di slogan, come se non ci fosse un domani. Ma il 30 aprile del 2022, quando stava per cominciare Napoli-Sassuolo, quella squadra solo «umanamente imperfetta», aveva comunque imbandito la tavola per sistemarci su l’argenteria della Champions. 

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