Su La Stampa scrive della differenza nel modo di vedere e gestire il gruppo da parte dei due tecnici. Tra i giallorossi serpeggia il nervosismo
Su La Stampa, Marco Tardelli mette a confronto la gestione del gruppo da parte di Luciano Spalletti, con il suo Napoli e quella di José Mourinho con la Roma. Li divide una distanza enorme. Il Napoli gioca col sorriso, la Roma no. E questo dipende, appunto, dai rispettivi allenatori.
Nel parlare del Napoli, Tardelli scrive:
“Grande Spalletti quando ricorda ai giornalisti che è più bello e facile contare su ventidue giocatori anziché su undici
facendo capire ai suoi ragazzi che tutti sono determinanti e che solo con la loro disponibilità verso il compagno e seguendo le regole e i consigli del loro allenatore possono raggiungere quei traguardi ai quali i tifosi in questo
momento credono. I segnali visti fino adesso raccontano di un Napoli irraggiungibile, anche fortunato in alcuni momenti, mai in grandissima difficoltà. C’è sempre il sorriso sui loro volti, ci credono, mai arrabbiati sia che siano in panchina o in campo, hanno capito che lavorando assieme potrà esserci gloria per tutti”.
Tutti hanno voglia di mettersi in mostra, di evidenziare le proprie qualità. Perché sanno che, o in campionato o in Champions, avranno la possibilità di prendere il posto di qualche compagno. Un modo di gestire il gruppo molto diverso da quanto accade alla Roma.
“Un modo di vedere e gestire il gruppo totalmente diverso da quello di Mourinho che manda segnali di malessere ai propri ragazzi esortandoli a non pensare ai Mondiali in Qatar e soprattutto licenziandone uno in diretta televisiva per tradimento e scarsa professionalità. Non mi era mai capitato di vedere una cosa del genere”.
Tardelli continua:
“Serpeggia grande nervosismo tra le file dei giallorossi e potrebbe essere deleterio per il prosieguo del campionato. Chissà come l’hanno presa i compagni del licenziato, da che parte staranno?”.
Solo il tempo dirà se la strategia del tecnico funzionerà.