Sul CorSport descrive la doppia partita della Roma, una squadra con risorse tecniche limitate, ma con un tecnico coraggioso che lavora sulla testa dei suoi

Ivan Zazzaroni commenta la vittoria della Roma sul Ludogorets in Europa League sul Corriere dello Sport. Nello stesso match si sono viste due Roma diverse, scrive, una nel primo tempo ed una nel secondo. La partita è cambiata all’intervallo, grazie a Mourinho. Il merito dei successi della Roma è tutto suo.
“Due facce, due Roma. Una credibile – la seconda – viva, muscolare, in partita, arrembante ma anche disarticolata come Nico Zaniolo, che l’ha accesa. L’altra, quella della prima parte, distratta, confusa, insolitamente stanca,
inguardabile e per questo seccamente abbandonata da Mourinho all’intervallo. Uno dei tanti intervalli vincenti dello Special, il momento della sintesi, dell’abbandono del piano iniziale“.
L’intervallo è stato determinante per una Roma “dalle risorse tecniche limitate nella quale il tanto atteso Belotti non può essere considerato una soluzione, almeno per ora”.
Zazzaroni esamina i due momenti diversi della squadra di Mourinho. Nel primo tempo la Roma, scrive, non ha fatto altro che mostrare agli avversari come fare a fermarla.
“Gli errori tecnici di Karsdorp, Abraham e soprattutto di Belotti sono risultati spesso irritanti“.
Poi, è arrivato l’intervallo. E lì è cambiato tutto. Non è la prima volta che accade. Zazzaroni scrive:
“Continuo a considerare i risultati della Roma superiori alle sue attuali potenzialità (non può permettersi di regalare Dybala, Wijnaldum e Spinazzola): la qualificazione al prossimo turno di Europa League e soprattutto il quarto posto in campionato dopo dodici giornate sono il frutto di un eccezionale lavoro sulla testa dei giocatori oltre che del coraggio di un tecnico che lancia continui messaggi alla società”.