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Zenga: «Maradona a Italia 90 aveva una caviglia che al confronto quella di Neymar è niente»

Collovati racconta: «Una volta gli feci fallo a centrocampo, l’arbitro arrivò per ammonirmi e Diego gli disse: “non lo ammonisca, non mi ha fatto niente”»

Zenga: «Maradona a Italia 90 aveva una caviglia che al confronto quella di Neymar è niente»
Argentinian national soccer team captain and midfielder Diego Maradona cries after his team lost to West Germany 1-0 on a penalty kick by defender Andreas Brehme in the World Cup final, 08 July 1990 in Rome. It is Germany's third World title (1954, 1974 and 1990). AFP PHOTO (Photo by STAFF / AFP)

Maradona ricordato da Zenga. Ieri sera nella trasmissione di Sky dedicata ai Mondiali. L’ex portiere della Nazionale (oggi sul Corsport assolto da Caniggia per il gol di Italia 90 in Italia-Argentina) racconta:

«Ci sono tanti aneddoti su Maradona. Mi ha fatto tanti gol, gli ho anche parato tanti tiri. Ricordo il gol che mi fece a Milano, stoppò di petto e tirò al volo, quasi non me ne accorsi. Ma te ne voglio raccontare. Nel corso dei Mondiali del 90, non ricordo se prima di Argentina Brasile o di Argentina-Jugoslavia, venne a Marino nel ritiro della Nazionale perché da noi c’era Carmando. E lui voleva farsi visitare la caviglia. E ti assicuro che aveva un melone, al confronto quella di Neymar è niente. E lui non si lamentò mai, non immaginò mai di non giocare».

Anche Collovati ieri sera, stavolta alla Rai, al Circolo dei Mondiali, ha raccontato che una volta lui fece fallo a Maradona a centrocampo e l’arbitro subito si avvicinò e fece per ammonirlo. «Maradona si rialzò e andò dall’arbitro e gli disse: “non lo ammonisca, non mi ha fatto niente”. Oggi sarebbe impensabile».

Al Corsport Caniggia ha parlato della morte di Maradona:

«So delle cose, le tengo per me. Posso dirti che idea mi sono fatto della sua esistenza, perché lo conoscevo nel profondo. Lui doveva proteggersi, nessuno nasce preparato a vivere una vita così. Dicevano che fosse vittima di questo o quel personaggio, di questa o quella situazione, parlavano a sproposito della sua presunta fragilità. Diego ha sempre deciso cosa fare o non fare, non si è mai fatto imporre nulla da nessuno. Gli piaceva essere riconosciuto dalla gente, non avrebbe tollerato una vita nell’ombra. Cazzo, Ivan, vivere da Maradona era impossibile, ma a lui piaceva. Diego era un meraviglioso hijo de puta, ma aveva cuore, anima, generosità».

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