Al Corsera: «Diego è stato il più grande, ha detto la frase più importante del football. Ma Messi da diciotto anni ha una continuità non umana»
In una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera il telecronista ed ex giocatore Daniele Adani ha parlato dei Mondiali. Il telecronista Rai ha seguito per intero la competizione commentando molte partite. Queste sono le sue parole:
«Messi ha fatto di più: per preparare l’assist del 3-0, ha portato a spasso lungo tutta la fascia il più forte difensore dei Mondiali, Josko Gvardiol. Ha fatto una giocata di forza, non da Messi. In quel momento c’era Maradona in lui».
Adani profeta: «E Diego disse: dopo di me verrà un altro numero 10…».
«Da due anni, da quando è morto, non c’è giorno che io non pensi a Maradona».
L’intervista del Corriere ad Adani continua:
Chi è stato il più grande di tutti i tempi?
«Messi da diciotto anni ha una continuità non umana. Però ogni generazione ha il suo eroe. Per me il più grande è stato Maradona».
Davvero Maradona, come lei ha gridato in tv, predisse l’avvento di Messi?
«Intendeva che il calcio argentino non finiva con lui. Il giorno del suo ritiro, della sua morte sportiva, Diego pronunciò la frase più importante nella storia del football».
Quale?
«La pelota no se mancha. Lui aveva sbagliato, e pagato. Ma il pallone non si macchia. Come il pennacchio di Cyrano».
Ma cos’hanno di così speciale questi sudamericani?
«Il sangue bollente. Le giocate di strada. Messi di solito scannerizza il campo, ha un radar che gli fa vedere cose che altri non vedono; ma l’altra sera quel dribbling sulla fascia è stato una giocata di strada. Sapevo che l’avrebbe fatta».
Il pronostico di Adani per la finale
Pronostico per la finale?
«La favorita è la Francia: 55 a 45. Ma preghiamo il dio del calcio perché ponga una mano sulla testa di Leo Messi».