In Qatar si è trasformato in un giocatore nuovo. Pur avendo 31 anni ha completamente cambiato il modo di giocare. In campo è ovunque
Una delle rivelazioni del Mondiale in Qatar è la trasformazione di Antoine Griezmann. Ieri L’Equipe scriveva di lui che incarna l’anima della Francia di Deschamps. Non segna, ma è diventato un giocatore box to box. Oggi ne scrive anche il Corriere dello Sport, in un pezzo a firma di Alberto Polverosi, che ne mette in evidenza il cambiamento.
Griezmann ha segnato 234 gol in carriera, tra club e nazionale, in poco più di 600 partite ufficiali. Il suo obiettivo è sempre stato il gol. Ora qualcosa è cambiato.
“Già quando è tornato all’Atletico si era intravista una prima trasformazione. Meno affidabile in zona-gol, più utile in altri settori del campo. Ma è stato in Qatar che Griezmann si è definitivamente trasformato in un giocatore nuovo, completando un processo di evoluzione che colpisce anche vista l’età: a 31 anni, dopo una dozzina trascorsi ai livelli più alti in Spagna e in Europa, cambiare radicalmente il modo di giocare non è facile”.
Il cambiamento di Griezmann è stato evidente già dalla prima partita della Francia in Qatar, contro l’Australia, quando il giocatore è sembrato essere “ovunque” in campo. Contro il Marocco si è arrivati al punto più alto della trasformazione.
“Questo cambiamento è proseguito fino a raggiungere il punto più alto contro il Marocco. Più che un uomo-squadra Griezmann è sembrato una squadra-uomo. Nella fase difensiva è stato impeccabile. Ha capito per primo che il “buco” della sua nazionale era sul fianco sinistro, quello occupato da Hernandez e lasciato libero da Mbappé, che non si è mai preoccupato di dare una mano al milanista. Per tre volte di fila, Griezmann si è fatto trovare nella sua area pronto a strappare il pallone all’attacco di Hakimi, Ziyech e Ounahi. Erano situazioni pericolosissime e questo ragazzino di 31 anni le ha risolte alla sua maniera, sapendo che la palla sarebbe uscita da lì. Dunque, più difensore che attaccante? Mica vero, perché nella classifica degli assist lo trovi in alto, con 3 passaggi-gol. Ovunque, appunto”.
Griezmann, continua il quotidiano sportivo, “sa fare tutto”.
“Qualcuno lo ha definito un regista offensivo, ma non è così, è un confine per un giocatore senza confini”.
Somiglia a Roberto Bettega, scrive il CorSport. O al Delvecchio dello scudetto romanista, oppure ancora a Eto’o dell’Inter di Mourinho.
“Tuttavia nessuna di queste trasformazioni è completa come quella di Griezmann”.