Cazzullo sul Corsera prova a rispondere alla domanda se Ronaldo sia un narciso «Lo sguardo con cui ha guardato il suo sostituto segnare indurrebbe a pensarlo»

Aldo Cazzullo nella sua consueta rubrica sul Corriere della Sera di risposte ai lettori, affronta ancora il tema Cristiano Ronaldo.
All’indomani della sconfitta del Portogallo nei quarti di finale del Mondiale al opera del Marocco e delle lacrime di CR7 all’uscita dal campo che hanno fatto il giro del mondo, il punto è un confronto tra la grandiosità calcistica del portoghese e il suo ego smisurato.
Cazzullo parte dall’immagine del narciso per spiegare che ambizione e narcisismo camminano a braccetto nel nostro mondo e tutto muovono, ma il narcisismo rispetto all’ambizione è solo fine a se stesso, anzi si nutre delle sconfitte degli altri “esistono uomini e donne che attraverso altri es- seri umani in realtà fanno l’amore con se stessi. Se stai bene, il narciso sta male; se stai male, il narciso sta bene”
È in questa categoria dunque che va iscritto Ronaldo? Cazzullo in realtà non si sbilancia del tutto e lascia la risposta aperta
“Non dico che Ronaldo, grandissimo campione, appartenga a questa categoria (anche se lo sguardo buio quando il suo sostituto segna indurrebbe a pensarlo). Ma di sicuro il narcisismo è il grande male del nostro tempo. E la rete ne è l’amplificatore. Perché alla fine il calcio, come molti sport e come quasi tutti i mestieri, è un lavoro di squadra. Che ha bisogno certo di ambiziosi, forse di egoisti, ma di sicuro non di narcisi”
Insomma il campione è sicuramente ambizioso, forse narciso e decisamente egoista, ma la sua presenza ha cambiato il mondo del calcio.