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Il Marocco gioca un calcio conservatore: al minimo errore avversario sferra il contropiede (Marca)

Finalmente una Nazionale che rinfresca i concetti tattici del passato. Altri non sono stati in grado di farlo, peccando di modernità 

Il Marocco gioca un calcio conservatore: al minimo errore avversario sferra il contropiede (Marca)
Ar Rajjan (Qatar) 06/12/2022 - Mondiali di calcio Qatar 2022 / Marocco-Spagna / foto Panoramic/Image Sport nella foto: esultanza gol Achraf Hakimi ONLY ITALY

Marca scrive del Marocco che ha battuto il Portogallo nei quarti di finale del Mondiale in Qatar, aggiudicandosi un traguardo storico: la semifinale di una Coppa del Mondo, obiettivo mai centrato finora da una squadra africana. Il Marocco, scrive il quotidiano spagnolo, ci riporta ad un calcio conservatore che, appena l’avversario sbaglia, sferra contropiedi fulminanti.

“Finalmente vediamo una Nazionale che ci rinfresca i concetti tattici del passato. Altri non sono stati in grado di farlo, anche peccando di modernità. Il Marocco ha scritto un manuale su come difendersi a zona, su come ogni giocatore protegge il proprio settore inseguendo il rivale fino a farlo desistere. Il Marocco ci ha riportato alle radici di un calcio conservatore che, al minimo errore del Portogallo, lanciava fulminanti contropiedi, pur senza mirare”.

Il Portogallo, semplicemente, non è riuscito a trovare la chiave per vincere la partita. Marca elogia i singoli del Marocco, come Amrabat, che definisce “incommensurabile”.

Ieri, del Marocco scriveva il Guardian:

“Non c’è modo di superarli. La squadra di Walid Regragui ha affrontato Belgio, Croazia, Spagna e ora Portogallo, ma è fatta di granito e nessuno è riuscita a farla crollare. Nessuno è riuscito nemmeno a segnare contro di loro. In otto ore e mezza di calcio nessun avversario ha segnato contro di loro. L’unico gol che hanno subito, contro il Canada, se lo sono segnato da soli”.

Sacchi, invece:

Ho visto una nazionale che ha le tre qualità fondamentali nel calcio: grande motivazione, grande spirito collettivo, buona organizzazione di gioco. Dietro questi ragazzi non c’è soltanto una nazione, ma un continente intero e loro danno l’anima per raggiungere l’obiettivo. La vittoria, meritatissima, sul Portogallo spiega che le qualità morali, non solo nel calcio ma nella vita in generale, sono più importanti delle qualità tecniche. Avete visto il pressing che fa il Marocco? Avete visto Amrabat come trascina i compagni e li guida? Questo significa avere senso del gruppo, modestia, umiltà. Tutte cose che il Portogallo non possedeva neanche in minima misura. (…) Il Portogallo mi è parso presuntuoso e, alla lunga, la presunzione è la peggior nemica che ci possa essere per chi fa calcio.

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