Il portoghese vorrebbe recuperare i 19 milioni che ancora gli spettano per gli accordi presi con la Juve. I pm: «Non ha titolo per riceverle».
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La Procura di Torino non intende dare a Ronaldo le carte relative all’inchiesta Juve. Lo scrive Il Fatto Quotidiano.
CR7 chiede alla Procura di Torino gli atti d’inchiesta sulla Juventus, ma resta a mani vuote: “Non ha titolo per riceverli”. Eppure, di carte, ne ha già: le “tre carte” rivelate dal Fatto. Tre scritture private con le quali, dopo aver rinunciato a 4 stipendi, si assicurava di recuperarne 3: sia se restava in bianconero (“premio fedeltà”) sia se andava via (“incentivo all’esodo”). Avrebbe incassato comunque. Ma siccome non li ha ancora avuti (nei bilanci non ci sono) il gioco delle “tre carte” pare una mano di poker, col piatto da 19,5 milioni. CR7 ha in mano un tris d’assi eppure, alla Procura, chiede un altro giro di carte. Ma se già le avesse in mano, leggerebbe che l’agente sportivo Alessandro Lucci (Bonucci e Cuadrado), coi pm, definisce “quelle scritture private” prive di “valore per la tutela legale”. Bella partita: e ora chi –e soprattutto come – farà l’all in?.
E’ di ieri la notizia, pubblicata dalla Gazzetta, secondo cui il portoghese avrebbe avanzato una richiesta di avere le carte relative all’inchiesta, lo scorso 4 novembre. L’intento di Ronaldo è di recuperare, scriveva ieri la rosea,
quei 19,9 milioni che, almeno secondo il portoghese, ancora gli spettano per accordi presi in precedenza con il club bianconero. Così stavolta si è affidato a un avvocato di fiducia per richiedere gli atti del procedimento penale in cui sono contenuti diversi dettagli sulle manovre stipendi che nel 2020 e 2021 hanno differito i pagamenti di alcune mensilità ai calciatori della Juve, compreso appunto Cristiano. L’informazione si trova nel faldone numero 14: la richiesta di CR7 è datata 4 novembre, con successivo decreto del pubblico ministero a disporre l’autorizzazione del 10 dello stesso mese.
Gli ormai famosi accordi (i pm hanno definito Chiellini reticente) che secondo Ronaldo, evidentemente, non sarebbero stati rispettati.
Motivo per il quale Ronaldo ora vuole avere sotto gli occhi gli atti del procedimento. Anche perché in essi sono contenute delle incongruenze. Come quella che riguarda la deposizione di Maurizio Arrivabene, a.d. della Juve, che agli inquirenti ha riferito: «Per quanto a mia conoscenza, non abbiamo arretrati con Ronaldo». Una versione che non convincerà di sicuro Cristiano, assolutamente determinato ad avere i soldi. Come quando deve fare gol.