Al termine di ogni gara i calciatori hanno postato foto con le mamme “I buoni propositi e le preghiere dei genitori hanno cambiato la tattica del calcio marocchino”

Dopo le grandi vittorie della Nazionale marocchina, in questo Mondiale, si è assistito a un fenomeno che non è consueto nel nostro calcio, molti giocatori sono corsi ad abbracciare le mamme e molti di loro ne hanno postato le immagini sui social. È accaduto dopo la partita contro il Belgio, quando Achraf Hakimi ha postato l’immagine della mamma che gli prende il volto tra le mani facendola diventare virale e scrivendo in arabo: “Ti amo, mamma.”
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È accaduto ancora pochi giorni fa contro il Portogallo quando è stato il centrocampista Sofiane Boufal ha mostrare la foto di sé che balla con la sua mamma in campo dopo la partita.
La sueddeutsche si è chiesta “Cos’è questo amore materno marocchino?” ed ha provato a trovare una risposta
Il sito sportivo marocchino Hesport ha già svelato il segreto: “I buoni propositi e le preghiere dei genitori – ricette prettamente marocchine, cucinate dallo ‘chef’ Walid (Regragui, allenatore della nazionale del Marocco, ndr) – hanno cambiato la tattica del calcio marocchino”. Ne è certo anche il canale sportivo qatariota Alkass: “La soddisfazione dei genitori è il segreto della brillantezza della squadra di Regragui”.
Le madri hanno scavalcato i padri nella cultura marocchina
Sulla rete araba circolano gli evergreen dell’amore materno islamico, in particolare le importanti tradizioni del profeta Maometto, come: “Il paradiso è sotto i piedi delle madri”, o il classico che le madri musulmane amano citare quando i bambini sono sfacciati. Si dice che un uomo abbia chiesto al profeta Maometto: “Chi ha più diritto di avere le mie buone maniere?” Il Profeta rispose: “Tua madre.” L’uomo chiese: “Chi sarà il prossimo?” Il Profeta disse di nuovo: “Dopo ciò, tua madre”. L’uomo ha continuato a chiedere: “E chi dopo?” E ancora il profeta rispose: “Dopo di che tua madre.”L’uomo chiese di nuovo: “Chi sarà il prossimo?” Allora il Profeta disse: “Dopo questo tuo padre”.