Il conflitto tra il presidente della Lazio e il ministro che ieri ha bocciato gli emendamenti lotitiani sulla questione tasse

Abodi e Lotito, un conflitto che parte da lontano. Repubblica ne scrive sia sull’edizione cartacea sia on line.
«Ho già espresso in Commissione Cultura la mia posizione e la confermo sinteticamente: siamo contrari» ha tagliato corto Abodi riferendosi al cosiddetto “emendamento Lotito”, proposto (ma non firmato) dal presidente della Lazio e senatore di Forza Italia, che non ha trovato il favore del governo e del numero uno dello sport.
Quattro anni fa Abodi si candidò alla presidenza della Figc contro Tavecchio che fu rieletto grazie al sostegno rinnovato di Lotito. Fra ministro e senatore i rapporti non sono proprio idilliaci. «Riteniamo che il sistema sportivo – è stata la spiegazione del ministro dello Sport, condivisa anche da Matteo Renzi e dal Terzo Polo -, e all’interno del settore sportivo quello calcistico, e all’interno di quello calcistico il massimo livello professionistico, possano e debbano trovare soddisfazione delle loro esigenze all’interno del corpo normativo e con parità di trattamento e condizione rispetto al sistema delle imprese».
Sempre su Repubblica, on line, Fulvio Bianchi scrive:
Il ministro dello sport Andrea Abodi ha dimostrato coraggio e fermezza. Anche contro un vecchio nemico, Claudio Lotito, che in tanti anni gli ha fatto la guerra (in Lega, in Figc…) e aveva presentato un emendamento sulle tasse che non era piaciuto né ad Abodi, né al governo.
Ieri Abodi ha detto, tra le altre cose:
“Questa domanda (sul cosiddetto emendamento Lotito, ndr) mi consente definitivamente di chiarire la posizione, confermata anche dal parere negativo all’emendamento depositato oggi. Non vorrei sembrare inopportuno e irrispettoso, ma la risposta sintetica è che siamo contrari”.
“Anche nel rispetto di un concetto dell’equa competizione: ci sono situazioni virtuose, che pagano in maniera puntuale e magari fanno un acquisto di un giocatore in meno e altre che hanno paradigmi gestionali diversi, dobbiamo garantire rispetto principio e valori. Non posso che confermare la decisione che è presa e formalizzata, che cercherò di difendere a qualsiasi costo. Il Governo ha una posizione unitaria e non equivocabile”.