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Malagò: «Trentalange si è dimesso per non far commissariare l’Aia, è un gesto da apprezzare»

«Domenica mi ha detto di essere in pace con la sua coscienza, che si considera estraneo e si sottoporrà alle valutazioni della giustizia sportiva»

Malagò: «Trentalange si è dimesso per non far commissariare l’Aia, è un gesto da apprezzare»
Roma 12/07/2021 - Nazionale di Calcio Italiana a Palazzo Chigi / foto Pool/Insidefoto/Image Sport nella foto: Giovanni Malago'

Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha commentato le dimissioni dell’ex presidente dell’Aia, Alfredo Trentalange, a margine della giunta del Coni. Lo ha definito un gesto da apprezzare, visto che Trentalange si è dimesso per evitare il commissariamento dell’Associazione Italiana Arbitri. Malagò ha anche riferito di aver parlato con l’ex capo degli arbitri, che si è detto estraneo alla vicenda D’Onofrio (il procuratore capo dell’Aia è stato arrestato nelle scorse settimane per traffico internazionale di droga) e di essere in pace con la sua coscienza, pronto a sottoporsi alle valutazioni della giustizia sportiva. Di seguito le dichiarazioni di Malagò, riportate dall’Ansa.

“Può colpire che due componenti del calcio si siano dimesse, ma sono due casi diversi. Trentalange domenica mi ha chiamato e mi ha detto di essere in pace con la sua coscienza, che si considera estraneo e che si sottoporrà a giudizi e valutazioni della giustizia sportiva. Mi ha detto che si è dimesso di fronte a un alto rischio di commissariamento dell’AIA e secondo me è un gesto da apprezzare”.

Malagò ha anche commentato le dimissioni di Francesco Ghirelli dalla Lega Pro.

“E’ un dirigente sportivo che conosciamo da anni. Ha portato una modifica dei format dei campionati ed è chiaro che se non viene approvata c’è un problema perché vuol dire che è venuto meno il rapporto di fiducia tra assemblea e presidente. Ha fatto un gesto di grande rispetto e dignità”. 

Trentalange si è dimesso domenica, dopo una telefonata del presidente della Figc, Gabriele Gravina. Lo stesso Gravina, ieri, ha commentato l’episodio dicendo:

«Ieri pomeriggio sono arrivate le dimissioni di Trentalange e tale decisione è giunta a margine di una serie di colloqui che abbiamo intrattenuto con lui. Avevo il dovere di informare il Consiglio Federale di tali aggiornamenti, informando circa le indagini della Dda di Milano, dalle quali è emersa in maniera chiara come dal 6 marzo al 2021 al 6 settembre del 2022 come il signor D’Onofrio fosse – senza soluzione di continuità – sempre agli arresti. Un anno e mezzo senza la possibilità di vedere fisicamente il signor D’Onofrio rappresentava una situazione critica e difficile da gestire. Nell’interesse dell’Aia, del calcio italiano e della gestione di questo mondo non sarebbe stata una buona idea aggiungere ulteriori tensioni. Ho parlato a lungo con Trentalange del fatto che ci sono forme di responsabilità oggettiva che richiamano una certa presa di posizione. Non metto in dubbio la sua buona fede, nella maniera più assoluta».

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