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Materazzi: «Spero che vinca l’Argentina, Messi se lo meriterebbe»

«Contro Mbappé puoi solo temporeggiare. Se va all’uno contro uno, ti ammazza. Stasera tifo Marocco»

Materazzi: «Spero che vinca l’Argentina, Messi se lo meriterebbe»
Db Milano 27/04/2019 - campionato di calcio serie A / Inter-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Marco Materazzi

Il campione del Mondo nel 2006 con l’Italia, Marco Materazzi ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Nell’intervista Materazzi ha parlato di questi Mondiali in Qatar e del suo pensiero al riguardo, ha dato anche un consiglio su come fermare il talento Kylian Mbappé. Queste le parole di Materazzi:

Marco, se dovesse affrontare questa Francia quale sarebbe il primo pensiero?
«La loro forza. Hanno tutto: tecnica e fisico, come nel 2006. Quindi bisogna cercare di limitarli, resistere, allungare la partita e magari sfruttare il momento in cui possono concedere qualcosa. Però Deschamps è un allenatore umile: non gli interessa giocare bene, vuole vincere. E infatti nel 2018 in Russia vinse. Il Marocco ha uno straordinario esempio in campo: Amrabat copre ogni passaggio, si abbassa molto e fa un lavoro utilissimo. Devono seguire lui».

Mbappé è un fulmine. Come si può limitare?
«Temporeggiando. Nell’uno contro uno Mbappé ti ammazza. Nei quarti con una progressione ha dato quattro metri a Walker, che è molto veloce. Giroud, rispetto a Mbappé, sai dove trovarlo. Però ha il difetto che fa gol. E sa sfruttare molto bene le situazioni, i dettagli. Sul gol decisivo contro l’Inghilterra, è stato bravissimo a staccarsi da Maguire che gli ha concesso un metro mentre partiva il cross. E non l’ha preso più. E poi c’è Griezmann che è imprevedibile e porta equilibrio».

Nel 2006 si fece male Nesta e lei prese il suo posto.

«Contro la Repubblica Ceca entrai a freddo ed ero anche preoccupato. Poi feci subito un buon intervento su Nedved e mi tranquillizzai. Poco dopo segnai e tutto andò a posto. Al Mondiale ti porti dietro il lavoro fatto con l’allenatore: Lippi aveva preparato tutti a essere pronti. Regragui è arrivato da poco alla guida del Marocco, ma ha saputo unire un gruppo che evidentemente aveva lavorato bene anche prima».

Perché i difensori-marcatori sono così rari?
«Perché c’è la tendenza, soprattutto in Italia, a difendere per reparto e con l’aiuto dei centrocampisti, nella convinzione che questo aiuti a vincere. Nei settori giovanili bisognerebbe fare di più l’uno contro uno: servirebbe agli attaccanti e ai difensori».

Per chi tifa al Mondiale?
«Oggi per il Marocco, ma credo sia la meno forte. Spero vinca l’Argentina, sarei contento per Messi: ha deliziato il calcio per tanti anni, se lo meriterebbe».

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