Entrambi presentano sintomi influenzali. Upamecano non si era allenato nemmeno ieri. Potrebbero non essere a disposizione per la semifinale
Adrien Rabiot e Dayot Upamecano potrebbero saltare l’appuntamento di domani contro il Marocco, valido per la semifinale del Mondiale in Qatar. Secondo quanto scrive L’Equipe, i due giocatori della Nazionale francese non si sono allenati, oggi.
Il difensore centrale del Bayern Monaco aveva già saltato la seduta di lunedì a causa di un mal di gola. Anche Adrien Rabiot è malato, a causa di un raffreddore, ma ieri si era allenato regolarmente. La federazione francese ha annunciato la loro assenza alla seduta di allenamento, spiegando che sono rimasti a riposo nelle rispettive camere d’albergo. Non è certo che domani siano in campo per la semifinale.
“Dayot Upamecano e Adrien Rabiot sono stati esonerati dall’allenamento e sono rimasti nella stanza questo pomeriggio“.
In caso di forfait, Upamecano sarebbe probabilmente sostituito da Ibrahima Konaté, titolare contro l’Australia (4-1) e poi contro la Tunisia (0-1) nella fase a gironi. Per sostituire Rabiot, invece, Deschamps potrebbe scegliere il monegasco Youssouf Fofana.
Si è invece allenato regolarmente Aurélien Tchouaméni, che invece ieri aveva saltato la seduta di allenamento dopo aver ricevuto una botta al polpaccio contro l’Inghilterra.
Sarebbe un gran peccato non vedere in campo il centrocampista della Juventus, Adrien Rabiot, che finora ha disputato un ottimo mondiale, raccogliendo tutte critiche positive in Francia. L’Equipe, qualche giorno fa, scriveva che finora, in carriera, non era mai stato a questi livelli.
“Mai dall’inizio della sua carriera internazionale, a volte caotica, Adrien Rabiot aveva dato questa impressione di pienezza. Dall’inizio del torneo, ha corso, compensato, recuperato, punzonato, segnato”
“All’età di 27 anni, dopo più di tre anni in Serie A, Adrien Rabiot è entrato in una dimensione atletica completamente diversa”.
“Rabiot è un giocatore che è costantemente in movimento. Una mobilità che si traduce in un’alta distanza percorsa – 12,1 km, 11,6 km, 11 km sulle tre partite in cui era titolare – ma soprattutto da un’intensità costante. Con un numero di sprint (53, 64, 57) a partita molto più alto dei suoi compagni di squadra”.