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Natale a tutti i costi, il cinepanettone Netflix sulla crisi della famiglia come luogo degli affetti

Una coppia sessantenne e piccolo borghese fa credere di aver ereditato un cospicuo patrimonio per attirare i figli a casa il giorno di Natale

Natale a tutti i costi, il cinepanettone Netflix sulla crisi della famiglia come luogo degli affetti

Il cinepanettone è sempre stato al passo con i tempi della società civile italiana ed oggi ne riflette i cambiamenti, quindi si vede su Netflix e si chiama “Natale a tutti i costi”.

Carlo delle Fave (Christian De Sica) ha una moglie Anna (Angela Finocchiaro) che soffre la mancanza da casa dei figli trentenni Alessandra (Dharma Mangia Woods) ed Emilio (Claudio Colica). La prima fa la segretaria dal moroso dentista, il secondo è in carriera ma insoddisfatto, bullizzato dal datore di lavoro. Emilio incontra i genitori solo per il cambio camicie, Alessandra neanche per quello. La coppia sessantenne e piccolo borghese – che vive in campagna ed ha vicine inciucianti come Loredana (Iaia Forte) – allora decide di farsi credere destinataria di una cospicua eredità per attirare i figli il giorno di Natale.

Il gioco degli equivoci e la maestria degli attori fanno il resto ma quello che colpisce del film che deriva da un format straniero e che parte da un soggetto di Alexandra Leclère, con la regia – e la sceneggiatura – di Giovanni Bognetti, è che mette a nudo un nervo scoperto della odierna temperie della civiltà mediterranea: la scomparsa della famiglia come luogo privilegiato dell’affetto. Solo il denaro potrà riattirare i figli nel sacello domestico? Chissà, resta però sotteso il tema della liquidità della famiglia oramai ridotta ad azienda economica senza più riflessi di affetto.

 

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