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Plusvalenze, la Juve rischia punti di penalizzazione o retrocessione già nel 2022-23 (CorSport)

Il nuovo processo sportivo potrebbe andare in scena a inizio 2023. Cambieranno le richieste dell’accusa, che saranno più severe.

Plusvalenze, la Juve rischia punti di penalizzazione o retrocessione già nel 2022-23 (CorSport)
(From L) Juventus's managing director Maurizio Arrivabene, Juventus' President Andrea Agnelli, Juventus Sports Coordinator Federico Cherubini and Juventus' vice-president Pavel Nedved attend the Italian Serie A football match between Torino and Juventus on October 15, 2022 at the Olympic stadium in Turin. (Photo by Marco BERTORELLO / AFP)

La Procura Figc ha chiesto la revocazione della sentenza con cui la Corte d’appello federale, nel maggio scorso, aveva assolto la Juve e altri 10 club nel processo sulle plusvalenze. E’ stata determinante la lettura delle oltre 14.000
pagine relative all’inchiesta Prisma sui conti del club bianconero nel triennio 2018-2021. La Procura ritiene di avere elementi nuovi e decisivi per poter richiedere la revocazione parziale della decisione definitiva, sulla base dell’articolo 63 del codice di giustizia sportiva.

Il nuovo processo, scrive il Corriere dello Sport, potrebbe andare in scena a stretto giro, prima della fine della stagione, probabilmente a inizio anno. Nel procedimento potrebbero essere chieste pene più severe per la Juve.

“E in via Allegri c’è la convinzione che questa richiesta non possa essere in alcun modo respinta, per un nuovo processo che potrebbe quindi andare in scena anche a stretto giro di posta, con ogni probabilità quando l’attuale stagione sarà ancora in piena corsa, forse già a inizio 2023. Nel volere la riapertura del caso, potranno cambiare anche le richieste dell’accusa: non più solo ammende e inibizioni per i dirigenti coinvolti, Chinè potrà richiedere pene ben più severe, come punti di penalizzazione (già nel 2022-23, a patto che la pena sia afflittiva) o addirittura la retrocessione nel caso in cui venisse ipotizzato che a seguito della presunta falsificazione dei documenti contabili-amministrativi sarebbe poi stato possibile ottenere l’iscrizione al campionato”.

Secondo la Procura Federale, i nuovi elementi acquisiti dimostrerebbero

«l’esistenza di un sistema, di una organizzazione, di una programmazione di budget di compravendita di calciatori effettuate non per motivi tecnici ma per ragioni esclusivamente collegate all’esigenza di conseguire, mediante artifizi, determinate risultanze economico-finanziarie». E ancora: «Il contesto che emerge dalle intercettazioni (occorse dal 14 luglio al 25 novembre 2021) e dagli appunti rinvenuti nel c.d. “Libro nero di FP”, nonché la corrispondenza scambiata fra i dirigenti della Juve, è quello di un modus operandi sistematico, attraverso il quale intenzionalmente programmavano e concludevano operazioni di scambio di diritti con altre squadre, italiane o estere, al solo fine di creare plusvalenze, secondo importi prestabiliti e programmati che nulla avevano che vedere con una concreta valutazione del bene compravenduto, tali da determinare valori non veridici di bilancio».

La Procura Figc, parlando delle prove raccolte negli atti della Procura di Torino, dichiara:

«È convinzione di questo Ufficio che tali elementi, se conosciuti, avrebbero potuto e dovuto corroborare il quadro accusatorio fornendo una rappresentazione idoneamente riscontrata del contesto nel quale le operazioni de quibus sono state attuate».

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