Lo sfogo su Twitter: «Tolgono 230 milioni di euro ai giovani e alla cultura e ne danno 890 al calcio. I media proprietari dei club stanno zitti»
Rateizzo tasse Serie A, Renzi: «Una marchetta del governo ai presidenti indebitati e incapaci»
L’ex Premier Matteo Renzi attacca duramente, su Twitter, il governo Meloni per aver dato il via libera alla rateizzazione delle tasse arretrate dei club di Serie A. Renzi se la prende con l’esecutivo per aver sottratto 230 milioni di euro al bonus cultura e regalato, al contempo, 890 milioni alle società di Serie A. La definisce “una marchetta ai presidenti di un calcio pieno di debiti”, presidenti che, dice, sono spesso “incapaci”. In un video pubblicato su Twitter, Renzi dichiara:
«Hanno presentato la riforma della #18App che comporta l’azzeramento dei soldi per il 2023, non c’è un centesimo per #18App. Così recuperano 230 milioni di euro, cancellano i soldi per la cultura e i giovani, e dove li mettono? Li mettono per le società di Serie A, per i presidenti indebitati e spesso incapaci delle società di Serie A. Nel resto del mondo il calcio funziona coi diritti televisivi, con gli investimenti stranieri e con quelli nazionali. Qui anziché regalare emozioni, come abbiamo visto anche con Argentina-Francia. E’ il governo Meloni che regala emendamenti ai presidenti incapaci».
Renzi continua:
«Per chiarezza: 230 milioni di euro che erano per i giovani con #18App vengono azzerati, e nello stesso bilancio mettono 890 milioni di euro per i presidenti della Serie A. Io lo trovo uno scandalo, uno schiaffo ai giovani e uno schiaffo alla cultura, nonché una marchetta alla Serie A. E sapete perché molti media non ne parlano? Molti media hanno le società di calcio, quindi non fanno polemica contro questo scandalo del governo Meloni che ha azzerato i soldi per la cultura e li ha dati ai giocatori professionistici, o meglio ai presidenti indebitati».
È FOLLE! Il Governo Meloni ha TOLTO 230 milioni di euro da #18App e regala 890 milioni alle società di serie A. Uno schiaffo alla cultura e ai giovani, una marchetta ai presidenti di un calcio pieno di debiti. Noi siamo gli unici a protestare, gli altri tutti zitti. FOLLIA PURA
— Matteo Renzi (@matteorenzi) December 20, 2022
Un #60secondi raddoppiato per dire dello scandaloso scambio #SerieA–#18App pic.twitter.com/D5ehU99vFk
— Matteo Renzi (@matteorenzi) December 20, 2022
Qualche giorno fa, Il Fatto Quotidiano scriveva:
L’altra novità riguarda il “salva-calcio”. Con ogni probabilità diventerà legge: la norma, che il Fatto è in grado di anticipare, prevede che le società di calcio indebitate potranno pagare tutto in comode rate nei prossimi 5 anni, senza penalizzazioni in classifica o sanzioni penali, con giusto una piccola multa del 3%. Esattamente ciò che voleva il presidente-politico Lotito, e che alla fine dovrebbe ottenere nonostante il veto di non uno, ma due ministri del governo. Era diventata un’autentica telenovela, su cui il ministro dello Sport Abodi, ma pure quello dell’economia Giorgetti, si erano schierati contro, per ragioni di soldi e proprio di opportunità: un provvedimento letteralmente impresentabile agli occhi dell’opinione pubblica in tempi di austerity. In ballo c’è mezzo miliardo di versamenti Irpef e contributi sospesi nel corso del 2022 con la scusa del Covid: una maxi-cartella esattoriale in scadenza il 22 dicembre, che riguarda tutto il settore dello sport, ma è chiaro che i grandi debitori (e quindi i veri beneficiari della proroga) sono i club di Serie A.