Non esistono più intoccabili (tranne Messi). Ha già fatto fuori Paredes, Lautaro: chi non sta bene, non gioca. Così è rinata l’Albiceleste
Com’è cambiato Scaloni in questo Mondiale. Lo spiega La Nacion – quotidiano argentino – con un articolo molto interessante.
Non è lo stesso. In 15 giorni, Lionel Scaloni, l’allenatore della nazionale argentina, ha completamente cambiato il suo modo di gestire. È identico verso le telecamere, poche risate, l’ironia occasionale quando la situazione lo permette e gentile quando capisce che dovrebbe esserlo. Ma c’è un’altra parte che resta fuori dalle camere, quella dietro le quinte, nella privacy del gruppo, nel cuore dell’Università del Qatar. (…) È diverso. Si è lasciato alle spalle l’uomo che pensava solo all’unità del gruppo per diventare un leader dalle decisioni forti, di colpi di timone senza cerimonie, un leader che impara rapidamente dai suoi errori e sa correggersi. Il caso di Ángel Di María è l’ultimo grande esempio.
La Nacion scrive che Scaloni ha eliminato le sacche di privilegio nella Nazionale argentina.
I primi a pagare sono stati Nico González e Joaquín Correa.
Ma, aggiunge il quotidiano, «quei tagli erano “più semplici”». Per gli altri occorreva il polso fermo di un chirurgo.
Leandro Paredes, pilastro del gruppo, è rimasto in panchina contro il Messico. Così come Papu Gomez. Hanno riposato anche Tagliafico e Molina.
Il modo in cui valuta ciò che sente dai giocatori non sarà più lo stesso d’ora in poi. Non ha nulla a che fare con l’amicizia. Quelle rimane la stessa. Ma quando si definisce una squadra, decidendo chi entra in campo e chi no, l’opinione dei giocatori sarà tenuta meno in considerazione.
L’unico che continua a godere di un trattamento diverso è Messi. Con cui tutto viene condiviso, ogni decisione.
È finito il periodo dell’apprendistato. Ecco perché contro la Polonia l’annuncio di Julián Álvarez come titolare, al posto di Lautaro Martínez, è stato un altro shock. Un messaggio diretto al comportamento del gruppo.
E aggiunge La Nacion:
La versione che circola qui, che indica che Ángel Di María è il prossimo della lista, non è illogica. Ha parlato con Scaloni, gli ha detto che si sente bene, che vuole far parte della squadra per affrontare l’Australia. La stessa cosa che avevano detto Nicolás González, Joaquín Correa, Paredes… Non ci sono garanzie per l’autore del gol al Maracanà, il più importante negli ultimi 28 anni della nazionale argentina. A meno che non si riprenda e non sia al massimo delle sue condizioni fisiche, salterà lo scontro per le fasi a eliminazione diretta della Coppa del Mondo.
Scaloni ha imparato la lezione.
O i calciatori sono in buone condizioni fisiche o vanno in panchina. Scaloni è stato bravo a tornare sui suoi passi, ha imparato la lezione e tutti i suoi ragazzi hanno ricevuto l’avvertimento: i privilegi in Qatar sono finiti (quasi per tutti).