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Sirigu: «Non sarà dura ripartire, per il Napoli. I nazionali sono tornati più motivati che mai»

Al Premio Ussi Sardegna: «Siamo coesi e motivati, anche in allenamento. Spalletti ha caparbietà, idee e conoscenza di calcio uniche».

Sirigu: «Non sarà dura ripartire, per il Napoli. I nazionali sono tornati più motivati che mai»
Mp Firenze 28/08/2022 - campionato di calcio serie A / Fiorentina-Napoli / foto Matteo Papini/Image Sport nella foto: Salvatore Sirigu

Il secondo portiere del Napoli, Salvatore Sirigu, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa in occasione dei Premio Ussi Sardegna. Le sue parole sono riportate da Repubblica.

«Parlo di tutto, ma non di scudetto e classifica».

Sirigu ha parlato della sua esperienza a Napoli.

«A Napoli l’ambiente è ideale per una stagione di vertice, la piazza è calda e ci dà tanto. Dobbiamo proseguire così. Poi, si vedrà».

Gli è stato chiesto quanto potrà influire la pausa per il Mondiale sulla marcia della squadra di Spalletti.

«È una mia opinione: sarà più dura ripartire in campionato per i club, meno per chi gioca. Anguissa, Zielinsky, Olivera, Kim e Lozano sono tornati più motivati che mai. Il mister sta facendo un perfetto turn over, stiamo così bene che chiunque giochi diventa fondamentale».

Undici vittorie di fila, gol a grappoli. Qual è il segreto? Sirigu risponde:

«Siamo coesi e motivati. Anche in allenamento: arriviamo al campo che siamo carichi a mille, chiunque indossi la casacca fa benissimo. Da Kvaratskhelia, un fenomeno con tutti i colpi che deve diventare un po’ più egoista sotto porta, a Osimhen, forza fisica e mentale pazzesca, e Lozano, con la palla capace di fare qualsiasi cosa».

Sirigu parla anche di Spalletti.

«E’ tra i più forti con Ancelotti e Conte, che in Nazionale con la rosa a disposizione ha fatto cose importanti. Il mister ha caparbietà, idee e conoscenza di calcio uniche. Le insegna nei dettagli e le fa entrare rapidamente anche nella testa dei nuovi».

In Nazionale Sirigu è dietro Donnarumma e Meret. Gli viene chiesto chi prenderà il suo posto di uomo-spogliatoio.

«Penso a Vicario. Il mister segue anche altri profili. Ma eviterei di caricare di responsabilità i giovani più promettenti: ho visto grandi portieri fare bene un anno e poi perdersi per strada».

 

 

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