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Sofia Goggia: «Sono la numero 1 dello sport italiano. Ho vinto le Olimpiadi, ho fatto imprese incredibili»

Alla Repubblica: «Lo scandalo della ritmica? Non sono stupita. Vessazioni e violenza psicologica sono alla base dei metodi di tanti allenatori».

Sofia Goggia: «Sono la numero 1 dello sport italiano. Ho vinto le Olimpiadi, ho fatto imprese incredibili»
2020 archivio Image / Sport / Sci / Sofia Goggia / foto Imago/Image Sport

La Repubblica intervista Sofia Goggia. A volte sembra che giochi sempre contro il destino, ma alla fine vince sempre lei.

«Ci sono tanti atleti che nel corso della carriera non si fanno mai male, altri invece sono sfortunati. Il mio percorso è bizzarro, perché io sono così, bizzarra. Se devo fare un incidente in macchina, mi cappotto e vado a finire su un furgone parcheggiato nella strada più in basso, come nel 2019. Mi rompo una mano, mi opero, faccio la gara il giorno dopo, vinco, non dormo la notte, la domenica faccio il superG. Ma chi me lo fa fare di andare disfatta il lunedì a Roma a sostenere l’esame all’università? Mi fa più paura quello, che una discesa col bastoncino attaccato alla mano con lo scotch».

Tra dieci anni come si vede senza tutta questa adrenalina? La Goggia risponde:

«Non sai mai cosa ti riserva la vita. La mia è molto intensa, l’intensità è una condizione esistenziale, io lo sono in tutto quel che faccio, sennò rinuncio. È il mio modo di fuggire da mediocrità, superficialità. Ci sono campioni che non emozionano, altri che vincono meno ma riservano emozioni forti».

Le chiedono di Federica Pellegrini.

«Sono andata a cena con lei a Verona, parliamo la stessa lingua».

La lingua delle campionesse?

«Sì».

Alla Goggia viene chiesto se ora che non c’è più Federica a gareggiare, sia lei la numero 1 dello sport italiano. Nel rispondere non ha dubbi.

«Lo sono. Ho vinto le Olimpiadi, sono nella storia in una prova pazzesca come la discesa. Ho fatto imprese incredibili, come a St. Moritz».

Le pesa?

«Sono come sono, e mi prendo le mie responsabilità».

Alla Goggia viene chiesto di commentare lo scandalo della ginnastica ritmica.

«Si sapeva di allenatori che abusano in quel mondo, le prime a parlarne sono state le americane. Sono rimasta
dispiaciuta, ma non stupita: vessazioni e violenza psicologica sono alla base dei metodi di tanti allenatori che dovrebbero essere educatori, invece distruggono vite in una fase di sviluppo. Per fortuna sono sempre stata cicciottella, mia madre mi teneva a dieta, faccio uno sport dove non devi essere perfetta al grammo».

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