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Asia Argento: «Il MeToo non l’ho lanciato io, a me interessava solo che Weinstein andasse in galera» 

A La Stampa: «Il 9 gennaio saranno 19 mesi che non bevo. Solo i miei figli conoscono la parte più preziosa di me»

Asia Argento: «Il MeToo non l’ho lanciato io, a me interessava solo che Weinstein andasse in galera» 
Cannes (Francia) 17/05/2017 - Festival del Cinema di Cannes / foto Panoramic/Insidefoto/Image nella foto: Asia Argento

La Stampa intervista Asia Argento. Il 10 gennaio presenterà al cinema Massimo di Torino il suo film “Incompresa”, un film autobiografico.

«Non mi ha aiutata a capire meglio me stessa, anzi, mi ha incasinato ulteriormente le idee. Mi ha creato un senso di colpa per gli inevitabili aggiustamenti alla mia vita che la finzione cinematografica aveva richiesto, uniti alle cose non dette per pudore. Da quell’incompiutezza è nata l’esigenza di scrivere la mia autobiografia, “Anatomia di un cuore selvaggio”».

Chi conosce l’Asia più nascosta?

«La parte più preziosa e fragile di me, quella che chiamo il mio giardino segreto, credo di averla rivelata veramente a pochi. Forse solo ai miei figli».

Alla Argento viene chiesto com’è il rapporto con suo padre.

«Bellissimo. Più da amici che da padre e figlia, anche se i ruoli rimangono in certi atteggiamenti di accudimento
reciproco. Ci sono stati alti e bassi com’è inevitabile, ma ci lega l’amore per il cinema e un certo punto di vista sulle
cose, che lui ha ispirato e io ho seguito».

Sul set avete mai avuto dissapori?

«Mai. Quella è sempre stata la nostra zona franca».

Qual è il primo film suo che ha visto? La Argento risponde:

«“Profondo rosso”. Avevo cinque anni e mi fece molta paura, però con il mestiere che facevano i miei genitori non potevo permettermi di rimanere scioccata a lungo. Quel film mi terrorizza ancora oggi. Lo conosco inquadratura per inquadratura, eppure i suoi meccanismi che toccano l’inconscio sfuggono a ogni tentativo di razionalizzazione».

Com’è stato conoscere Alda Merini?

«Un’esperienza breve ma indimenticabile. Mi dettò delle poesie dedicate a me, che purtroppo nei vari traslochi sono andate perdute. Da lei mi sentivo vista, capita, come due outsider che si conoscevano da sempre. E avremmo fumato insieme cento sigarette».

Ad Asia Argento viene chiesto un bilancio dei primi cinque anni di MeToo.

«Premetto che il movimento non l’ho lanciato io, a me interessava solo che quell’uomo andasse in galera e così è stato. Quello che è successo dopo è molto importante, è l’inizio di qualcosa, anche se per i diritti delle donne mi pare ci sia ancora molta strada da fare. E comunque cinque anni sono pochi per capire se mia figlia teenager avrà una vita migliore rispetto alle donne della mia generazione».

A giugno aveva celebrato su Instagram il suo primo anno di sobrietà.

«Il 9 gennaio saranno 19 mesi».

Tornasse indietro c’è qualcosa che non rifarebbe?

«No. E comunque non tornerei indietro. Non è stato semplice, meglio andare avanti».

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