De Siervo: «Il Napoli ha grande capacità imprenditoriale»
«Diritti tv? Dobbiamo fare meglio, sia in Italia e soprattutto all'estero, dove fino a 20 anni eravamo i leader indiscussi»

Milano 15/12/2021 - red carpet film 'Diabolik' / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luigi De Siervo
L’amministratore delegato della Serie A, Luigi De Siervo, è intervenuto nella giornata di oggi a “La politica nel pallone”, storica trasmissione radiofonica della Rai. Tra gli argomenti trattati, anche quello dei diritti televisivi, con la Serie A che si prepara a pubblicare il bando per il nuovo ciclo. Ha parlato anche del Napoli:
«Il Napoli ha un grande allenatore, un grandissimo direttore sportivo, un’ottima organizzazione e soprattutto la capacità imprenditoriale di aver costruito una squadra che sembrava uscire da un mercato estivo in maniera menomata e che invece ha dimostrato come si possa cambiare pelle investendo su una buona struttura, regalando calcio spettacolo in Italia e in Europa. Dobbiamo sperare che ci sia sempre un avvicendamento ai vertici del Campionato, ricordando che negli ultimi tre anni hanno vinto tre squadre diverse, un caso più unico che raro in Europa. Se dovesse vincere il Napoli sarebbe il quarto vincitore diverso in quattro anni: è un segno di grande vitalità e vivacità del Torneo, è quello che dobbiamo difendere».
SULL’INTERESSE DI NUOVI INVESTITORI:
“Il calcio italiano già in passato aveva sollevato l’interesse di fondi e istituti finanziari. In questo momento, dopo una riflessione interna, si è ritenuto di potersi riaprire al confronto. Allo stato attuale sono arrivate sette dichiarazioni d’interesse e nell’arco delle prossime due settimane con il Presidente Casini faremo degli incontri per poter relazionare nell’Assemblea del 24 febbraio alle squadre e far comprendere quali sono i modelli che sono sottoposti. Successivamente si aprirà un dibattito in Assemblea e le squadre decideranno se e in quale direzione procedere, il nostro ruolo è quello di analizzare il mercato e mettere i Club davanti a più opzioni possibili”.
SULLA VENDITA DEI DIRITTI AUDIOVISIVI DEL PROSSIMO CICLO:
“Ho parlato del prossimo bando come del più difficile perché se si analizzano i dati in tutti i mercati europei più importanti c’è una stagnazione per quanto riguarda la valorizzazione dei diritti. La Champions League sta crescendo di valore e dovremo scontrarci con il nuovo format della competizione, che prevede più partite. Oggettivamente è più difficile anche per questo motivo. Poi ci tengo sempre a ribadire che nel nostro Paese abbiamo a che fare con delle tare molto gravi, prima tra tutte la pirateria. L’altro aspetto è che tutti i soggetti che hanno dominato il mercato negli ultimi anni, come Mediaset e Sky, hanno progressivamente diminuito il loro impegno nel calcio. Il contesto competitivo è ridotto, in più le Telco in Italia non hanno mai partecipato in maniera diretta all’asta dei diritti. Questa volta, però, siamo partiti con largo anticipo e potremo costruire più bandi in parallelo che ci consentiranno poi di scegliere nel modo migliore. Dobbiamo fare meglio, sia in Italia e soprattutto all’estero, dove fino a 20 anni eravamo i leader indiscussi, ma non abbiamo investito sulla internazionalizzazione. Non sarà facile recuperare il tempo perduto”.
SULLA PREMIER LEAGUE:
“Siamo preoccupati per lo strapotere economico della Premier League, ma soprattutto dagli Stati che possiedono le squadre di calcio. Se non poniamo un reale limite alla capacità di spese a certi soggetti, evidentemente ci sarà una polarizzazione di tutti i campioni verso determinate aree geografiche. Molto è stato fatto, ma c’è ancora tanto da fare, mi auguro che chi deve sorvegliare, in particolare la Uefa, possa garantire a tutti un maggiore equilibrio. È evidente che oggi esistano due grandi Campionati che schiacciano gli altri, uno è la Premier e l’altro è la nuova Champions League”.
SULLA PENALIZZAZIONE DELLA JUVENTUS:
“Quello che è successo ha lasciato tutti un po’ perplessi per la tempistica che ha provocato più che un imbarazzo. Bisogna muoversi su regole certe, che in questo momento per molte squadre non sembrano violate. Questa asimmetria in Italia e in Europa dovremmo capirla meglio. Siamo tutti fortemente interessati a capire in maniera approfondita e mi auguro, anche per il ruolo che ricopro, che la questione alla fine si risolva per il meglio. È difficile pensare che la Juventus sia l’unica responsabile di un sistema di plusvalenze che in realtà, purtroppo, è diffuso non solo in Italia ma a livello internazionale. Evidentemente siamo all’interno di un sistema e dobbiamo rispettarne le regole e anche gli organismi che lo giudicano. Vorremmo leggere le motivazioni prima di esprimere un giudizio definitivo, non credo che il problema sia la struttura della Giustizia sportiva quanto avere un sistema di regole. Il mio invito è alla Fifa per individuare dei principi da applicare in maniera certa, da spiegare al pubblico intero. Quando ci saranno le norme potranno essere rispettate da tutti in maniera chiara”.
SULLA SUPERCOPPA ITALIANA ALL’ESTERO:
“Se è vero come è vero che la Finale di Coppa Italia si giocherà in Italia, la Supercoppa Italiana dobbiamo necessariamente cercare di giocarla all’estero, come fanno anche l’Nba o l’Nfl. Serve giocare all’estero per coltivare e far crescere la passione per le nostre squadre, è l’unico modo vero che abbiamo per cercare di allargare la fascia dei nostri fan. Se torneremo in Arabia Saudita? La decisione spetterà all’Assemblea, in questo momento il Medio Oriente è l’area che maggiormente risponde ad un interesse reale per il nostro calcio. È soprattutto un’area in cui dobbiamo crescere per la valorizzazione dei nostri diritti. Ci sono buone possibilità che sia ancora in Arabia Saudita, ma è presto per dirlo, saranno i Club a valutare. C’è anche la possibilità di portare la formula con semifinali e finale”.
SULLA SCOMPARSA DI CARLO TAVECCHIO:
“Un dirigente sportivo che ha saputo, durante una vita intera dedicata al calcio, stimolare tutti a cercare di innovare. Mi spiace molto, siamo vicini alla famiglia Tavecchio”.