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È morto Vialli. Fu un calciatore simbolo, Ferlaino lo corteggiò a lungo

A soli 58 anni. Vinse con la Sampdoria e con la Juventus. Controverso il suo rapporto con la Nazionale. Zeman lo chiamò in causa nell’intervista sul doping

È morto Vialli. Fu un calciatore simbolo, Ferlaino lo corteggiò a lungo
Db Bologna 04/06/2021 - amichevole / Italia-Repubblica Ceca / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Gianluca Vialli

Gianluca Vialli è morto, a 58 anni. Se l’è portato via un tumore al pancreas. Ultimamente le sue condizioni si erano aggravate. È stato un calciatore simbolo a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. Gli esordi con la Cremonese, poi il passaggio alla Sampdoria dove ha segnato un’epoca. La squadra scanzonata e divertente, affidata a Vujadin Boskov. Il suo rapporto con Mancini, novelli gemelli del gol. Mancini rifinitore, Vialli realizzatore. Quella squadra vinse tanto per essere la Sampdoria: uno scudetto, una Coppa delle Coppe e una finale di Champions persa ai supplementari contro il Barcellona di Cruyff e di Koeman.

Fu quella la sua ultima partita con la Sampdoria. Andò alla Juventus dove, dopo un inizio complicato, per gli infortuni e il suo rapporto non semplice con Trapattoni, vinse tutto con Marcello Lippi: scudetto e Champions che sollevò da capitano.

Nel 98 fu tirato in ballo da Zeman nella famosa intervista sul doping, «il calcio esca dalle farmacie». Fece due nomi il boemo: il suo e quello di Del Piero, a proposito di irrobustimento anomalo del fisico. Ne seguì il noto processo. Vialli diede del terrorista a Zeman. Tra i due le schermaglie sono durate a lungo.

Controverso il suo rapporto con la Nazionale: fallì Italia 90, ruppe con Sacchi. La sua partita più bella a Napoli: Italia-Svezia 2-1, segnò una doppietta.

Fu anche vicino al Napoli, Ferlaino avrebbe voluto comprarlo nel periodo a cavallo tra il 1987 e il 1988. Poi tutto sfumò.

Mancini lo ha voluto accanto a sé nello staff della Nazionale che ha vinto gli Europei proprio a Wembley dove i due persero la finale di Champions con la Sampdoria.

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