Alla Gazzetta: «Maternità? Sono stata chiusa in una piscina per 20 anni, adesso voglio vedere come gira il mondo. L’acqua non mi manca. Mi ritengo fortunata».

Federica Pellegrini: «Lo sport va aiutato tutto, non solo quello che porta tanti soldi»
La Gazzetta dello Sport intervista Federica Pellegrini. E’ in luna di miele, quattro mesi dopo il matrimonio con Matteo Giunta. Sono alle Maldive. Le chiedono se ha avuto ripensamenti dopo l’addio al nuoto.
«Mai. Ho nuotato a Livigno un po’ per preparare un viaggio per un programma tv. Mi allenavo la mattina, rientrare in acqua dopo un anno è stato difficilissimo. Se non ti alleni ogni giorno, perdi tutto in pochissimo tempo».
Le sue giornate sono piene di cose, racconta. Di certo non c’è spazio per annoiarsi. E quando vede le gare in Tv? La Pellegrini risponde:
«Mi verrebbe da tuffarmi dal divano coni compagni, soprattutto per le staffette che mi provocano tanta nostalgia, ma ripensare di farlo tutti giorni con la fatica dovuta ad un corpo che non recupera più come cinque anni fa, non la tollererei più».
E’ reduce da un anno incredibile, dice, «forse l’anno più bello di sempre». Al primo posto tra le emozioni vissute c’è il matrimonio.
Le chiedono di inviare un messaggio alla premier Giorgia Meloni o al ministro per lo Sport, Andrea Abodi. La Pellegrini non si lascia pregare.
«Direi loro che lo sport va protetto soprattutto in un momento in cui a livello di impiantistica si fa molta difficoltà anche per la crisi energetica. Lo sport va aiutato, perché è dalle palestre di paese, dalle piscine vecchie di paese che abbiamo iniziato tutti. È da lì che si parte. Lo sport in generale va aiutato, non solo quello che porta tanti soldi».
Che idea si è fatta dello scandalo nella ginnastica?
«Credo che, a prescindere, gli atleti debbano essere ascoltati e poi valutare se ciò che dicono ha delle fondamentali evidenze del passato, va verificato se è un attacco preciso a una persona precisa per un secondo fine. Se è una cosa invece più sviluppata, con le denunce di due-tre atlete, dev’essere presa in considerazione, senza fare di tutta l’erba un fascio. Penso a tante ragazze che hanno denunciato momenti difficili. Negli Stati Uniti c’è stato il caso della Biles. Da noi anche Carlotta Ferlito ha avuto problemi per atteggiamenti non corretti soprattutto nella fase di crescita e sviluppo di un’atleta, che prima di tutto è una persona».
Per il futuro che cosa si può fare? Pellegrini:
«Un piccolo passo avanti sarà l’apertura di una pagina Instagram della commissione atleti italiana: ci sarà il contatto diretto con i membri della commissione via chat sia per gli atleti, che per gli allenatori e i dirigenti. Si inizia sempre così».
Ci pensa alla maternità?
«Ci stiamo dando alla pazza gioia e non sarebbe consono. Me la sto godendo: penso di essermi meritata tutto questo. Prima di prendere una decisione così importante devi aver provato tante esperienze. Un figlio ti cambia la vita, è innegabile. Visto che sono stata chiusa in una piscina per 20 anni, adesso un attimo voglio vedere come gira il mondo, poi magari mi richiudo nel prenatal».
Insomma, dopo un anno intenso e senza nuoto è andato tutto come pensava davvero?
«Non ho avuto drammi, magari in carriera ne ho avuti, ma nello stacco dall’agonismo alla vita di adesso no: l’acqua non mi manca. Mi ritengo fortunata, non a tutti succede questo».