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Gnonto: «Non penso che per giocare un giovane debba per forza andare all’estero» 

Alla Gazzetta: «I discorsi di Mancini sui giovani e sul fatto che debbano giocare ad alto livello per confrontarsi e migliorare hanno influenzato moltissimo la mia scelta»

Gnonto: «Non penso che per giocare un giovane debba per forza andare all’estero» 
Db Bologna 04/06/2022 - Uefa Nations League / Italia-Germania / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Roberto Mancini-Degnand Wilfried Gnonto

Al Leeds sta facendo faville, delle sue prodezze abbiamo già parlato. Oggi Wilfried Gnonto ha rilasciato un intervista sulla Gazzetta dello Sport nella quale ha anche parlato della necessita dei giovani di giocare ad alti livelli.

A 19 anni, Gnonto mostra una maturità che in pochi alla sua età dimostrano, e il 2023 sembra essere il suo anno dopo il primo gol in Premier contro il West Ham di Scamacca.

«La Premier è uno dei campionati migliori d’Europa, se non il migliore. Tutte le squadre giocano a viso aperto e c’è un’intensità altissima. È una grandissima sfida per me, perché ho l’opportunità di confrontarmi ogni settimana con alcuni dei giocatori più forti. Ho pensato che l’ambizione del Leeds combaciasse con la mia e che questa fosse la società migliore per continuare a crescere. Giochiamo un calcio molto veloce e offensivo e le mie caratteristiche si abbinano perfettamente».

Sulla sua maturità, elogiata anche dal suo allenatore, dice:

«Non penso ci sia un segreto. Sono un ragazzo a cui piace molto il calcio, perciò sia in campo che fuori cerco sempre di informarmi e imparare il più possibile. Nonostante la mia età, ho fatto esperienze diverse e importanti e ho imparato tantissimo da ognuna. Idolo dei tifosi? Forse per il fatto che qualsiasi sia il risultato, cerco di dare il meglio di me e di metterci sempre carattere e grinta. Talvolta anche troppa».

Sulla necessità di andare all’estero per aver più spazio e giocare con continuità, Gnonto ha una chiara opinione:

«Non penso sia obbligatorio andare all’estero per un giovane. Bisogna giocare, questa è la cosa più importante: se questa possibilità non c’è in Italia non penso si debba avere paura di provare altrove. Con Mancini non abbiamo mai parlato del Leeds, ma i suoi discorsi sui giovani e sul fatto che debbano giocare ad alto livello per confrontarsi e migliorare hanno influenzato moltissimo la mia scelta».

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