Condannato in primo grado per violenza sessuale di gruppo. La rosea: “forse sarebbe stato meglio lasciarlo nell’ombra e puntare su qualcun altro”

Il 6 dicembre scorso Manolo Portanova è stato condannato, oltre al risarcimento di circa 30 mila euro, a 6 anni di carcere per aver violentato una ragazza. Il centrocampista, ormai ex Genoa, continua ad essere a piedi libero. Si attende l’appello.
Dopo la sentenza, c’è stata la presa di posizione di tutta la tifoseria genoana contro Portanova, nel silenzio ambiguo della società. Adesso arriva la notizia che il centrocampista si trasferirà al Bari, ma anche qui la situazione non è serena.
I tifosi non lo vogliono, la macchia su di lui è troppo grande e troppo grave. A scriverlo è la Gazzetta:
“Il Genoa nel frattempo avrebbe voluto convocarlo, ma la tifoseria si è opposta. Portanova ha continuato ad allenarsi e ha deciso con la società che sarebbe stato meglio cambiare aria. Così è nata la possibilità di andare al Bari, disponibile ad accoglierlo in prestito per sei mesi: un’operazione avviata bene e che oggi dovrebbe essere ufficializzata. Condizionale obbligatorio, visto che il clima attorno a lui non è cambiato: non appena è circolata la voce del trasferimento, sui social anche i tifosi baresi hanno manifestato la loro disapprovazione.”
Trattandosi di una sentenza di primo grado, quindi non definitiva, il giocatore può ancora giocare ed essere regolarmente schierato in campo. Al Bari di Luigi De Laurentiis farebbe comodo un centrocampista, magari non però non proprio lui.
Continua la Gazzetta:
“Il Bari però ha voluto puntare sul calciatore, sull’atleta, che indiscutibilmente sarebbe un valore aggiunto per la squadra di Michele Mignani. E gli ha voluto dare questa possibilità, decidendo di ingaggiarlo per rimetterlo in campo per questi sei mesi e poi farlo rientrare in estate alla casa madre. Ma era proprio il caso? Certo, fino a quando la sentenza non sarà definitiva, è giusto avere rispetto per un ragazzo di 22 anni, e lasciargli svolgere il suo mestiere. Ma vista la delicatezza del problema e il tipo di reato per il quale ha subito la condanna di sei anni, forse sarebbe stato meglio lasciarlo nell’ombra e puntare su qualcun altro.”