Lo inserisce tra quelli che non sanno vincere, con Dibu Martinez e Calhanoglu. Dopo averlo tramortito di gol, c’era bisogno di tanta teatralità?

Riccardo Signori, una settimana dopo, su Il Giornale, torna su Napoli-Juve 5-1, in particolare sulla rincorsa di Spalletti ad Allegri che si incamminava verso il tunnel degli spogliatoi senza aver salutato il tecnico del Napoli. Spalletti che insegue Allegri con la mano tesa, insomma. Già lo fece Damascelli (che definì viscida e falsa la postura di Spalletti) , evidentemente al Giornale non riescono a farsene una ragione.
Signori scrive: bisogna saper vincere.
“Una volta ce lo spiegavano in musica: bisogna saper perdere. Oggi andrebbe cambiato spartito con un «bisogna saper vincere»”.
Un virus che dilaga, scrive, facendo riferimento a Calhanoglu, che dopo la Supercoppa Italiana ha scomodato il karma e anche al “trogloditico gesto da mister muscolo” del portiere dell’Argentina, Emiliano Martinez, al Mondiale in Qatar. Ma soprattutto, come detto sopra, a Spalletti.
“Vinci e penosamente impazzi. Poi è capitato di vedere un personaggio che dovrebbe avere superiore cultura, non
solo sportiva, inseguire l’avversario per chiedergli “urbi et orbi” la mano tesa dopo averlo tramortito di gol. E qui torniamo a Spalletti, appena conclusa la sfida con Allegri e la sua scombiccherata Juve: c’era bisogno di tanta teatralità? Per sfottere bastava dire due parole all’orecchio dell’altro. Ma Spalletti voleva la mondovisione. Stravinci e pensi di essere alla corrida con il toro rantolante”.
A proposito di Calhanoglu, poi, Signori parla di calciatori poco evoluti.
“Lo sport dovrebbe insegnare a tenere tutto il botta e risposta dentro il campo. E qui torniamo ad una classe, quella dei calciatori, che si è poco evoluta: o parlano e dicono banalità oppure straripano con improbabili idee vendicative. Vinci e perdi in un colpo solo. Quando invece la miglior vendetta non è il perdono, ma fare gol”.
Dopo la vittoria nella Supercoppa Italiana, Calhanoglu, ex milanista, aveva dichiarato:
«Sulla partita non si può dire tanto, avevamo fame e infatti stasera li abbiamo mangiati, 3-0 veloce e casa. Questa vittoria per me vale ancora di più pensando anche agli sfottò della loro festa scudetto. Ma il karma fa sempre il suo lavoro».