Alle tensioni tra la proprietà e Maldini si sono aggiunte quelle tra Maldini e Massara e Stefano Pioli. E anche nello spogliatoio covano tensioni e incomprensioni
“Il Milan è una polveriera sul punto di esplodere. Le tensioni tra la proprietà e Maldini – da Elliott a RedBird nulla è cambiato… – sono note da tempo e hanno radici lontane. I risultati negativi, però, ne hanno fatte emergere anche altre, come quella tra la dirigenza e Pioli, tanto da essere ormai arrivati al “tutti contro tutti””.
Lo scrive il Corriere dello Sport, in un pezzo a firma di Pietro Guadagno. La tensione è altissima e ormai nemmeno Pioli è esente dalle accuse, anche all’interno del club. La resa dei conti avverrà a fine stagione, soprattutto se non dovesse arrivare la qualificazione alla Champions, ma di questo passo potrebbe succedere di tutto, anche prima.
“A fine stagione ci sarà l’inevitabile resa dei conti, che con ogni probabilità provocherà vittime illustri, soprattutto se il Diavolo dovesse mancare la qualificazione Champions. È chiaro però che, senza un’inversione di rotta immediata e soprattutto se il tracollo dovesse proseguire, con tutti già in discussione, non si può escludere alcuno scenario”.
Il rapporto tra la proprietà e Maldini non è idilliaco da tempo e ora le posizioni sono ancora più distanti.
“Le dichiarazioni post-Lazio, ben poco gradite da Cardinale, che si sommano ad un mercato estivo palesemente deficitario, hanno nuovamente fatto emergere le distanze”.
Ma anche Pioli è sotto accusa, come si diceva all’inizio.
“Come premesso, però, oggi c’è molto di più. Anche l’asse Maldini-Massara-Pioli, infatti, non è solido come una volta. Le ultime scelte del tecnico, infatti, non hanno soddisfatto. Anche perché, già prima della Supercoppa, durante le varie discussioni tecniche, si era parlato di virare verso una formazione più prudente e più attenta tatticamente, come era avvenuto nella seconda parte della scorsa stagione. E quella mossa era stata riconosciuta come decisiva per la conquista dello scudetto. Invece, non c’è stato alcun cambiamento: Pioli ha insistito con il suo 4-2-3-1, sempre con un trequartista di ruolo, e l’equilibrio (12 gol incassati nelle ultime 3 gare) è saltato definitivamente. Volendo sintetizzare, prima che mentali o psicologici, secondo la dirigenza tecnica, i problemi sono principalmente tattici. E, dunque, l’allenatore ne è il responsabile”.
Ieri, dopo il ko contro il Sassuolo, negli spogliatoi c’è stato un confronto con l’ad Furlani, Maldini e Massara per valutare possibili correttivi. Il quotidiano sportivo scrive che non sono state prese decisioni, ma che forse si farà un tentativo per Sportiello.
“Potrebbe essere troppo tardi, però. Anche perché nemmeno a Milanello ci sono la serenità e la compattezza di un tempo. Nel gruppo di giocatori covano tensioni e incomprensioni. In questo senso, il dopo-Supercoppa è stato particolarmente turbolento. Chiaro che così diventa ancora più complicato uscire dal tunnel. Serve che tutti, ad ogni livello, remino nella stessa direzione e si mettano a disposizione per il bene comune, ovvero per il Milan. Altrimenti, se continuassero a prevalere gli interessi personali e gli egoismi, l’esplosione sarebbe davvero ad un passo”.