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Il Napoli ha smesso di essere bello ma non vincente (CorSera)

I partenopei hanno modificato il dna dell’epoca di Sarri percorrendo con Spalletti la strada della bellezza associata alla concretezza

Il Napoli ha smesso di essere bello ma non vincente (CorSera)
Napoli's players celebrate after winning the Italian Serie A football match between Napoli and Juventus at the Diego-Maradona stadium in Naples on January 13, 2023. (Photo by Alberto PIZZOLI / AFP)

Il Dna del Napoli è cambiato. La squadra partenopea ha smesso di essere bella ma non vincente, come è stata in passato, quando ha perso gli scudetti anche in albergo. Lo scrive Monica Scozzafava sul Corriere della Sera.

“La modalità di stare in campo è travolgente, al netto di qualche incidente di percorso (l’ultimo costato l’eliminazione dalla Coppa Italia), l’ambizione dichiarata in campionato è lo scudetto. Il Napoli — e a questo punto non può fare diversamente — sdogana l’obiettivo di stagione e per la prima volta elimina dal vocabolario pubblico la parola «sogno». Spalletti, piuttosto, l’ha definita «irripetibile occasione»”.

Il Napoli ha chiuso il girone di andata a 50 punti e chi lo ha fatto prima ha sempre vinto lo scudetto. Il quotidiano scrive:

“Il Napoli si era avvicinato con Sarri, nella stagione 2017-2018, chiudendo il girone di andata a 48 punti. Alla fine furono 91 e lo scudetto «fu perduto in albergo» prima ancora che sul campo della Fiorentina. I partenopei hanno modificato il dna dell’epoca (belli ma non vincenti) percorrendo — con Spalletti appunto — la strada della bellezza associata alla concretezza”.

Il gruppo ha ormai un “cinismo” e una “maturità” che prescindono dalle individualità. Lo hanno dimostrato le assenze di Osimhen, Kvaratskhelia, Rrahmani. Il Napoli procede comunque spedito verso la meta.

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