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In Italia c’è crisi di vocazione degli arbitri: le famiglie devono anticipare i costi per le trasferte dei figli

Ne scrive Casarin, sul CorSera. Da qualche anno non c’è più ricambio tra i fischietti, tendenza confermata anche in questa stagione 

In Italia c’è crisi di vocazione degli arbitri: le famiglie devono anticipare i costi per le trasferte dei figli
Db Bologna 30/01/2021 - campionato di calcio serie A / Bologna-Milan / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: arbitri guardalinee

In Italia c’è crisi di vocazione degli arbitri: le famiglie devono anticipare i costi per le trasferte dei figli

In Italia non si sfornano più arbitri. C’è crisi di vocazione. Uno dei motivi è che le famiglie dei giovani aspiranti direttori di gara devono anticipare i costi delle trasferte per i propri figli, che recuperano poi solo in seguito, e con molto ritardo. Il problema è posto da Paolo Casarin sul Corriere della Sera.

Casarin fa un quadro della situazione generale che riguarda il mondo arbitrale alla vigilia della ripartenza del campionato di Serie A. Durante la sosta per il Mondiale sono arrivate le dimissioni di Trentalange, presidente dell’Aia, cosa che ha dato uno scossone al mondo dei fischietti. Si preannunciano nuove elezioni e altre novità.

“Sembra di ripartire con un calcio nuovo. Non è così anche se, durante il Mondiale, sono successi, in Italia, fatti che hanno scosso i fischietti. In particolare l’Associazione Arbitrale ha vissuto le dimissioni di Trentalange in seguito alla scoperta di errori di gestione del vertice. Sarà solo la Federazione a giudicarne la gravità. Si parla di nuove elezioni a breve e basta questo per creare tanti pretendenti”.

A questo quadro di incertezza si aggiungono le preoccupazioni del mondo arbitrale in merito, come si diceva all’inizio, alla crisi dei fischietti.

“Tutto sottotraccia, per ora, ma preoccupazione diffusa tra le oltre 200 sezioni italiane. Infatti il loro compito è quello di ricercare nuovi arbitri che garantiscano il ricambio. Da qualche anno si sono ridotti i flussi in entrata in maniera sensibile, fenomeno confermato anche all’inizio di questa stagione. Inoltre cresce il disagio tra le famiglie dei giovanissimi arbitri costrette ad anticipare i costi delle trasferte per le gare del figlio, recuperati poi con ritardo. Una molteplicità di ragioni che possono causare l’abbandono e, quindi, la crisi dell’intero movimento”.  

 

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