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John Fultz a 52 anni venne a giocare in Serie D a Napoli, la sfida con Durant a San Giorgio del Sannio

È morto John Fultz il miglior marcatore di tutti i tempi della pallacanestro italiana. Giocò una stagione con la Felix Napoli, con una partita indimenticabile

John Fultz a 52 anni venne a giocare in Serie D a Napoli, la sfida con Durant a San Giorgio del Sannio

“Half my life’s in books, written pages
Live and learn from fools and from sages
You know it’s true, oh
All the things come back to you”

Cosa hanno in comune gli Aerosmith ed il lato debole napoletano? Boston, la Boston degli anni settanta, l’America prepotente, l’altra parte del ghiaccio nel bel mezzo del freddo di una guerra. Cavalcava l’onda proletaria italiana, millenovecentosettanta. Aza Nikolic scova tra Mel Davis, Calvin Murphy e Claude English al North South All Star Game, un ex Lakers che farà la storia del basket italiano, John Leslie Fultz, il miglior marcatore di tutti i tempi della pallacanestro italiana. È nato a Boston esattamente come gli Aerosmith ed esattamente come Steven Talyer era soave ed incazzato, sublime e geniale, prepotente e sognatore. Si giocava i titoli al College con Doctor J, Julius Erwing, il jazzista dei cerchi appassionato di Coltrane.

Cosa ha in comune John Fultz mister 655 punti (record stagionale per il campionato italiano) con il nostro Lato-Debole? L’incredibile stagione 2000-2001 giocata con il Felix Napoli del colonnello Andreozzi in Serie D. Sì, l’ala piccola ex Lakers girava con un pullmino per la Campania, si allenava ad Arco Felice e divideva piccoli spogliatoi di provincia. Ogni partita era una festa. Ogni allenamento una follia. “Passate la palla a John e poi andate in difesa”. Folla alle partite solo per vederlo, per avere un autografo, per scattarsi una foto. Un’annata pazzesca, cinquantadue anni e dominava, segnava, spiegava, rendeva leggere le fatiche di una squadra media di Serie D. Fultz accanto a Niero, Giovanni Niero da Pozzuoli, tiratore micidiale, con Manna e Schiano allenato da Mimmo Maddaluno genio delle difese miste e Fultz a seguirlo come un under qualsiasi.

Memorabile fu una trasferta a San Giorgio del Sannio contro la forte Sant’Agnese che aveva incredibilmente in squadra Gary Durant. L’amore come il gioco ti fa fare pazzie, pare che lui fosse in procinto di sposare una ragazza del posto e dunque accettò di giocare in Serie D. I ragazzi del Felix stavano per giungere al campo in pulmino. Fultz enorme al centro e gli altri ai lati. “Quanta gente eh per essere un piccolo centro?” – “ Si, ma dove va tutta sta gente? Pare una processione”! Ed era una processione, un pellegrinaggio, tutti andavano al Palazzetto. C’era Gary Durant ad aspettare John Leslie Fultz. Una cosa mai vista, I ragazzi del colonnello al centro di una combo che non si sarebbe più ripetuta. Durant la spiegava ed esaltava la folla, John stoppava e segnava da cinque metri come se mettesse la puntina su un quarantacinque giri. Mille persone, forse più ad assistere ad un ribaltamento del lato, un cambio gioco pazzesco.

La Serie D fu per un attimo il palcoscenico più alto del basket napoletano, campano. Vinse Durant, a fatica, di soli tre punti ma difficilmente chi ha assistito a quella partita potrà mai raccontarla senza temere di non essere creduto perché in fondo come si può mai credere alla storia tanto assurda di un match in Serie D ,in una provincia campana, in cui hanno giocato contro Gary Durant e John Fultz? Ed invece è stata una magnifica realtà John Fultz ,la storia della pallacanestro italiana è passato per Napoli, giocava le partite casalinghe alle Scuole Pie ed era allenato da Mimmo Maddaluno in un campionato di Serie D.

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Possibly!

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