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Juventus a meno 15, Repubblica: il metodo inquieta, un giudizio frettoloso che ricorda Calciopoli

Commento affidato a Crosetti: il calcio non merita una giustizia sommaria. Non gli innocenti, e neppure i colpevoli. 

Juventus a meno 15, Repubblica: il metodo inquieta, un giudizio frettoloso che ricorda Calciopoli
Db Villar Perosa (To) 14/08/2019 - amichevole / Juventus A-Juventus B / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli-Cristiano Ronaldo

Juventus a meno 15. Se La Stampa resta in silenzio, la Repubblica (sempre di Elkann anche se nell’immaginario non è la casa madre, diciamo la casa zia) no. E affida in prima pagina il commento a Maurizio Crosetti:

In meno di mezza giornata, la Juventus viene condannata dalla giustizia sportiva per qualcosa che nove mesi fa l’aveva vista assolta.

Per le plusvalenze scrive:

Non si fa, ma non si fa da soli: ogni scambio prevede due società coinvolte, se non di più. E allora perché punire soltanto la Juventus?

Quando il procuratore federale afferma che la pena, per la Juventus, deve essere afflittiva, viene da rispondere: a campionato in corso, qualunque pena lo è. Questa, in particolare, come è stata calcolata? Leggendo la classifica? Il metodo inquieta. Ogni sanzione va applicata, non calcolata di rimbalzo o per ipotesi.

Quello che è successo ieri in uno stranissimo pomeriggio romano lascia in bocca un sapore amaro, e non soltanto ai tifosi della Juventus. I quali, adesso, non possono fare a meno di tornare col pensiero a Calciopoli. Dove, al netto delle responsabilità acclarate e pagate da alcuni imputati con la radiazione a vita, e dal club con la retrocessione in B, il sospetto di un giudizio frettoloso e incompleto rimane. Il calcio è una cosa troppo importante e seria per liquidarlo alla svelta, muove interessi e passioni enormi: nessuno merita una giustizia sommaria. Non gli innocenti, e neppure i colpevoli. 

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