Entrambi determinanti per Napoli e Roma. Hanno la grazia del tocco, la nobiltà dell’idea, lo sfoggio quasi impudente di bravura, rendono facile il difficile

In vista di Napoli-Roma, il Messaggero punta il focus sul confronto tra Kvara e Dybala, che definisce i “due sacerdoti del bello”. I migliori interpreti per entrambe le squadre.
“Foderata di magia sarà la notte che incornicerà Napoli-Roma. Si incroceranno i binari dello scudetto e della volata europea, le tracce di un allenatore vincente e di un allenatore che ormai vede lo scudetto danzare sulla linea dell’orizzonte – basterà solo qualche metro per allungare il braccio e afferrarlo. Soprattutto si incontreranno i migliori interpreti degli azzurri di Luciano Spalletti e dei giallorossi di José Mourinho; e cioè Khvicha Kvaratskhelia, 21 anni, georgiano, e Paulo Dybala, 29, argentino. I sacerdoti del bello”.
Due talenti che spiccano nella mediocrità del campionato italiano.
“In un campionato zavorrato dalla mediocrità come la nostra Serie A, spicca spudoratamente la meraviglia dei due talenti: e d’altronde il Napoli deve in gran parte a Kvara l’aver sbriciolato la concorrenza nella corsa tricolore, mentre nella Roma poco di entusiasmante accade se non tagliato, cucito e rifinito da Paulo. A risplendere in loro è la grazia del tocco, la nobiltà dell’idea, lo sfoggio quasi impudente di bravura, la facilità nel rendere semplice il complesso. Alle volte può essere sufficiente un gesto o la semplice accelerazione della manovra, la compressione del tempo di gioco. Una finta, pure. Dove un calciatore imbevuto di medietà impiegherebbe l’eternità di due secondi per pensare e realizzare, loro immaginano ed eseguono nel niente di mezzo. È l’Alta Velocità del calcio”.
Entrambi determinanti. Kvara ha già all’attivo 9 gol in 20 presenze con il Napoli. Dybala è “il vero trascinatore della Roma – oltre che un moltiplicatore di punti. Senza di lui molti pareggi non sarebbero divenuti vittorie”.