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La Gazzetta sul turnover massiccio in Coppa Italia: “Spalletti è un maestro di calcio, non un mago”

“Se cambi tutti i tuoi giocatori di movimento è logico che il gioco non può fluire con la bacchetta magica”. “Ora bisognerà vedere come il Napoli supererà la serata”.

La Gazzetta sul turnover massiccio in Coppa Italia: “Spalletti è un maestro di calcio, non un mago”
Ci Napoli 17/01/2023 - Coppa Italia / Napoli-Cremonese / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Soualiho Meite’-Stanislav Lobotka

La Gazzetta sul turnover massiccio in Coppa Italia: “Spalletti è un maestro di calcio, non un mago”

“Notte da tregenda. Finisce sotto il diluvio e ai rigori il Napoli affoga”.

Maurizio Nicita commenta la sconfitta del Napoli contro la Cremonese sulla Gazzetta dello Sport.

“Il calcio è roba seria e va sempre affrontato al massimo dell’impegno. Stavolta diversi degli azzurri, in maglia rossa, non l’hanno fatto e dunque brava la Cremonese”.

E poi il dilemma:

“Ora bisognerà vedere come il Napoli supererà questa serata shock”.

Su Spalletti:

“Luciano Spalletti è un maestro di calcio, ma non un mago. E se scegli – e il calendario ti costringe in questo senso – a cambiare tutti i tuoi giocatori di movimento in campo, è logico che il gioco non può fluire con un colpo di bacchetta magica e non solo perché il grande manovratore Lobotka per una sera è spettatore in panchina”.

Nel disastro c’è una nota positiva, per Nicita: il carattere del Napoli.

“Ma se sul piano tattico la squadra in rosso (maglia al bacio per San Valentino) fatica, al gruppo non mancano carattere e capacità di reazione. Soffre sempre la profondità di Okereke, ma prende campo e mette pressione ai lombardi anche se chiedendo tutti palla sui piedi diventa problematico trovare spazi in una difesa ordinata. E così per sbloccarsi serve un calcio piazzato”.

Sui cambi di Spalletti e Ballardini.

“Si gioca meno al calcio nella ripresa, per tutta una serie di difficoltà. Spalletti fiuta il pericolo e comincia a innestare qualche titolare specie a centrocampo, ma fanno meglio i subentrati cremonesi. Forse perché Lobotka, Zielinski e gli altri non si aspettavano di giocare, probabilmente perché l’avvento di Ballardini ha dato nuovi stimoli a tutti”.

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