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La Juve dice che non può essere condannata per un reato per il quale è stata già assolta

La memoria difensiva del club richiama il principio “ne bis in idem”. Ma la Giustizia Sportiva può derogare. La sentenza attesa in serata

La Juve dice che non può essere condannata per un reato per il quale è stata già assolta
Mg Monaco di Baviera (Germania) 16/03/2016 - Champions League / Bayern Monaco-Juventus / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli-Fabio Paratici-Pavel Nedved

In attesa che Corte federale d’Appello si pronunci sulla richiesta della Procura della Federcalcio di 9 punti di penalizzazione da infliggere alla Juventus subito, il club ha depositato una memoria difensiva che in sostanza chiede l’inamissibilità del ricorso. Il principio cui si richiama la Juventus è quello per cui “nessuno può essere perseguito o condannato penalmente dalla giurisdizione dello stesso Stato per un reato per il quale è già stato assolto o condannato a seguito di una sentenza definitiva conformemente alla legge e alla procedura penale di tale Stato“.

Nella memoria, cui alcuni stralci sono riportati dall’Ansa, si legge dunque che per la Juventus perché non ci sarebbero “i presupposti applicativi di tale mezzo di impugnazione straordinario”, cioè i “fatti nuovi” che la Procura pensa di aver esaminato.

Secondo la Juve il principio “ne bis in idem” (che tradotto dal latino vuol dire “non due volte per la stessa cosa”) costituisce un principio fondamentale dell’ordinamento giuridico italiano, così come riconosciuto dalla Corte Costituzionale, che, come noto, ha pienamente recepito le indicazioni interpretative in materia provenienti dalle Corti europee”.

Gli stessi avvocati della Juventus Maurizio Bellacosa, Davide Sangiorgio e Nicola Apa, però, ammettono che “l’orientamento della giurisprudenza sportiva secondo cui l’istituto della revocazione ex art. 63 del Codice giustizia sportiva, non violerebbe il “ne bis in idem” né risulterebbe incompatibile con il Codice di Giustizia del Coni“.  Ritengono, però, “che sia opportuna una rinnovata e approfondita riflessione in materia”.

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