A Formello un confronto di quaranta minuti tra squadra e presidente. Intanto lo spogliatoio non ha gradito le accuse di Luis Alberto al gruppo

Lazio, interviene Lotito: il patron ricorda ai giocatori che ha pagato gli stipendi in anticipo (Messaggero)
Dopo Sarri, anche il presidente Lotito incontra la Lazio. Il ko di Lecce non deve assolutamente ripetersi. Il Messaggero racconta quali sono stati i temi su cui ha battuto Lotito con i giocatori.
“Prime crepe nello spogliatoio, Lotito ripassa subito il cemento. Tornato da Cortina, ieri è immediatamente volato a Formello: ritrovare l’unione e lo spirito, ricordare gli stipendi già pagati in anticipo, tirare fuori gli attributi ed eliminare questi inammissibili cali di concentrazione, i concetti ribaditi dal presidente alla squadra alle 15 per quaranta minuti, prima dell’allenamento. Sarri lo aveva già sentito al telefono subito dopo la sconfitta di Lecce e poi dopo il confronto di un’ora con il gruppo, andato in scena giovedì mattina nella palestra del centro sportivo. Ha lasciato strascichi qualche spiffero fuoriuscito dal faccia a faccia, ieri gli sguardi erano tesissimi, sul chi va là, ma proprio questa rabbia deve trasformarsi in fuoco contro l’Empoli domani pomeriggio. Altro pensiero rimarcato dal patron“.
Il quotidiano romano scrive che la risposta di Luis Alberto a Sarri, durante il confronto tra la squadra e l’allenatore, non è stata gradita da tutti i compagni. Luis Alberto aveva detto al tecnico: «Hai messo fuori me e ho accettato. Dovresti mettere fuori tutti adesso».
“Paradossalmente, Luis Alberto si è mostrato voglioso e concentrato nell’ultimo mese e mezzo, pur avendo le antenne dritte sul mercato spagnolo e pur ingoiando amaro il ruolo da comprimario. Il versamento al ginocchio lo ha fermato, ma negli ultimi allenamenti ha rimesso tutto il veleno, sputato poi anche nel confronto con il gruppo dopo l’ultimo ko. La squadra non ha molto gradito lo sfogo, invece Sarri voleva da una simile reazione d’orgoglio. Per esempio, a Lecce Milinkovic non ha digerito il cambio, ma poi giovedì è rimasto in silenzio”.