«Benitez ha vinto ma non si parla di lui come di Sarri. I violenti stiano fuori dagli stadi e dal calcio. Da Allegri ho solo da imparare, lo dice il palmares»
Inizia la conferenza stampa del tecnico del Napoli, Luciano Spalletti, che risponderà alle domande dei giornalisti alla vigilia della sfida contro la Juventus al Maradona.
Il Napoli ha più da perdere della Juventus, come dice Allegri?
«Capisco che per Allegri sia conveniente camuffarsi da comprimari, per una Juventus sempre imbottita di campioni è impossibile nascondersi dal ruolo di favorita. Certi investimenti si ripagano solo giocando per lo scudetto o per la Champions. È inutile mettersi cappello e barba finta. Non c’è quarto posto che soddisfi la Juventus. Io buffo? Non lo so. Lui è il più bravo di tutti, lo dice il palmares, mi inchino al palmares di Allegri. Io non ho confronto con lui, faccio parte di un altro livello di allenatori. Lui mi sta sopra e ho da imparare da lui».
«Quando si vestono casacche e maglie come Juve e Napoli, non si ha paura, tutte e due giocheranno per vincere la partita.
«Il Napoli deve portare nella partita il lavoro fatto in settimana».
Due identità diverse Juventus e Napoli.
«Forse sono due filosofie differenti, Allegri sposa perfettamente il motto juventino “vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”, a Napoli è più anema e core, hanno visto Maradona e quando hanno vinto ha mostrato anche quanta bellezza c’è nel calcio, noi non possiamo non portarci dietro parte di quella bellezza, dobbiamo cercare di riproporlo. Le partite giocate raccontano che probabilmente la Juventus ci lascerà campo, lì diventa una gestione dove bisogna essere bravi pur facendo possesso, tentando di andare a far gol e lasci campo scoperto, tu devi sapere interpretarla nella maniera corretta, giusta. Le loro ripartenze, le loro possibilità individuali di decidere la partita sono tantissime, non dobbiamo mai perdere l’equilibrio sul modo di gestire. di andare ad attaccare».
«Ed è diventato difficile fare gol alla Juventus è perché ci si abbassa davanti all’area di rigore ed è più facile difendersi. Se ti piace e ti può piacere come spettacolo fare quel calcio lì, al di là della vittoria o non vittoria. Noi andiamo a fare quello che ci piace fare, che piace ai nostri tifosi. Sarri non ha vinto niente ma qui sento parlare solo del calcio di Sarri, ha un valore, una qualità, a me piace quella roba lì. Benitez ha vinto un paio di titoli, si parla bene di lui però non ha impressionato come Sarri, a volte lasci più un segno col visibile che con una situazione portata a casa senza un lavoro evidente fatto sul campo.»
«Le nostre qualità le conosciamo, dobbiamo andare a riproporle. Il livello di autostima è altissimo, poi ci sta che a volte non si possa mettere in pratica come a Milano».
Le difficoltà della Juventus.
«Non si sa mai le reazioni di una squadra quando ad esempio la società è coinvolta. I giocatori si compattano ed è uno stimolo in più per ribaltare l’opinione di quel momento lì. Magari quello che è successo alla Juve è servito per gli otto risultati lì».
Gli scontri tra tifosi
«Chi vuole usare il calcio per fare casino, devono stare fuori. Se a loro non interessa lo sport, lo spettacolo, devono stare lontano dallo sport che è dei nostri figli, bisogna che stiano a casa, e se non ci stanno da soli gli deve essere imposto.
«Mi incuriosisce vedere se. la mia squadra sarà in grado di mettere in difficoltà in velocità la quadratura difensiva della Juventus, senza perdere troppe volte la palla sulla tre quarti dove loro imbastiranno le loro micidiali ripartenza. Di questo abbiamo parlato, questo vogliamo portare dentro la partita».
«Io prometto l’impegno. Passo quasi tutte le giornate a preparare le partite. I tifosi meriterebbero tre terzi di impegno, a mezzo il mezzo che avanza mi serve per dormire».
Raspadori in alto a destra?
«Non è niente un azzardo, lui sa quello che deve fare da tutte la parti, lo saprebbe fare anche lì, quindi non è una ipotesi azzardata».
Lobotka.
«Quando noi si costruirà, lui avrà quello spazio tra i due attaccanti della Juventus fino a che non gli verrà addosso il play basso della Juventus, dovrà essere bravo a ritagliarsi quel metro anticipando con la sua consueta rapidità di torsioni e avvitamenti su sé stesso che lo rendono immarcabile».
Se una squadra gioca davanti alla linea difensiva, è impossibile che l’altra crei dieci occasioni da gol. Poi sono le sostituzioni che possono cambiare la partita, abbiamo le carte in regola per poter fare la partita che vogliamo. Avere calciatori che entrano freschi e che danno vampate di velocità in determinati momenti, può esserci utile».