Spalletti declina la rosa come nessun altro. A Victor la Roma ispira opere d’arte, nemmeno una parola per l’ammonizione. Lobotka ha fatto il pieno di calci
Le pagelle di Napoli-Roma 2-1 a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia.
MERET. Un po’ di batticuore all’inizio – quel rinvio sbucciato e il quasi autogol del Monaco Guerriero – e poi salvifico almeno tre volte quando la Roma avanza in massa: il tiro di Spinazzola al 47’ del primo tempo, la cabeza cristantesca al 60’ o giù di lì, infine una meravigliosa uscita su Abraham. Il Meret continua a bagnare Napoli – 7
Meret occhi di ghiaccio, quelli con cui fulmina Kim, colpevole di non avergli lasciato una palla che pure lui aveva chiamato. E’ come se si fosse indurito, dopo l’estate di incertezze che ha passato e la durezza a volte è anche sintomo di maturità. Sicuramente Meret è cresciuto tanto e i suoi riflessi ora sembrano ancora più brillanti – 7
DI LORENZO. Sul gol romanista, tutti a dare addosso al povero Bambolo ritornante. Epperò, Ilaria, ad arginare il solito egiziano che si sceta solo quando incontra il Napule doveva esserci lui, il Capitano, come mi fa notare il nostro amico e lettore Cicero. A furia di allungarsi e allargarsi qualche colpo in difesa l’Euroappuntato lo perde, tuttavia origina da lui l’offesa decisiva che conduce al due a uno – 6
Credo sia stato l’unico errore che ha commesso in tutta la serata, però. Tra l’altro il cuore che ci mette, oltre ai polmoni, per quanto corre, gli merita almeno mezzo voto in più – 6,5
RRHMANI. Amir si trasfigura in un eroico muro di pietra, come la Cosa dei Fantastici 4, su quella maligna traiettoria di Ibanez. Finalmente ai suoi livelli dopo l’infortunio, senza errori – 7
Dopo l’accenno alla Cosa ogni altro appunto su Amir diventa ridondante – 7
KIM. Il nostro Amato e Caro Leader Kim, Ilaria, di testa le prende tutte, al punto di anticipare finanche Meret all’11’ e sfiorare un’incredibile autorete. Decisamente arruffone al 47’ quando il sopraccitato tiro del redivivo Spinazzola nasce da un suo rinvio pasticciato. Detto questo, s’immola sempre e comunque, anche col gambone risolutivo. E appunto: di testa le prende tutte – 6,5
Fabrizio, credo che qualsiasi appunto su Kim e qualsiasi errore possa aver commesso vengano a cadere di fronte a quello che ha fatto ad un certo punto il coreano. Chiamiamolo “il contropiede di Kim”, anche se erano in tre a correre come dannati verso la porta della Roma: Kvara, Lozano e Min Jae. Ma lui risaltava su tutti, con quelle gambe che si muovevano come un motorino, le ginocchia che salivano in alto per dare più ampiezza alla falcata. E nei salotti tutti a indicare: «Guarda Kim!», «Guarda Kim!». Ah, come ho sperato che segnasse! – 7
MARIO RUI. Marittiello cesella l’assist (geniale) dell’assist per l’uno a zero magnifico di Victor Victoria. E’ un’assistenza continua, quella del lusitano. In difesa prende mazzate ma si rialza indomito e ancora più ferrigno – 7
Quel tocco da cui è partito tutto merita almeno mezzo voto in più – 7,5
OLIVERA dal 68’. Entra benissimo e appena può porta la palla in zone più tranquille – 6,5
Come Mario nessuno mai – 6,5
ANGUISSA. Diciamo che basta la presenza, Ilaria. E non è poco nella selva selvaggia della terra di mezzo. Ma non guizza mai e perdipiù sbaglia sovente – 6
Parecchio sottotono, molle, a volte anche sbadato. E’ quello che mi è piaciuto di meno, ma, come dici tu, un blocco di muscoli là in mezzo fa sempre comodo – 6
LOBOTKA. I giallorossi arrembanti lo vanno a prendere su ogni palla e lui deve fare come i dervisci rotanti che cantava Battiato buonanima, quelli che girano sulle spine dorsali. “Voglio vederti danzare” – 6,5
Mourinho ha provato a soffocarlo ma Lobo è riuscito comunque a divincolarsi, girarsi e servire una quantità incredibile di palle pulitissime. Ed è stato punito dai giallorossi con calci su calci, non dimentichiamolo – 7
ZIELINSKI. Stavolta è Piotr sul serio, interprete verace del suo vitalismo d’antan (e che in questo caso supplisce spesso alle mollezze di Zambo). Ed è suo il servizio per il salvatore Giovannino che marca il golazo del due a uno – 7
E anche solo per quel servizio merita il voto pure lui – 6,5
NDOMBELE dal 91’. Senza voto
Senza voto
LOZANO. Precisato che non fa il difensore di ruolo (vedansi prima alla voce Di Lorenzo) il Bambolo Assassino è tutto sostanza e velocità, senza fronzoli. Scatta da centometrista e crossa in varie occasioni. Poi, certo, quella cavalcata solitaria al 60’ e passa poteva avere l’happy end con la pelota smistata per il Che Kvara a sinistra. Invece El Tav ha tirato e Rui P. ha deviato in angolo – 6,5
Spalletti ha scelto a meraviglia il titolare, secondo me. Lozano ieri era in formissima. E’ vero: quella palla avrebbe potuto passarla a Kvara, ma ha tirato bene, non mi sento di dargli la croce addosso – 6,5
RASPADORI dal 75’. Giacomino ci prova e il solito Erre Pi respinge – 6
Senza voto
OSIMHEN. La Roma gli ispira opere d’arte, come già all’andata. Stavolta la pelota non tocca mai terra e pensiero e azione si confondono felicemente alla velocità della luce: petto, coscia e collo e gol da trattenere negli occhi per l’eternità. Victor Victoria è come il Tribunale dell’Inquisizione: condanna e basta, senza alternative. Il Mou perdente dice che in Inghilterra lo ammazzerebbero, ma Smalling, che è londinese, non scarsea, eh! – 8
Petto, ginocchio e gol. E prima e dopo una generosità senza pari, potenza in ogni palla, amore sparso un po’ ovunque, tensione fino all’ultimo istante di recupero. E nemmeno una parola di fronte al cartellino giallo che gli mostra Orsato – 8
SIMEONE dal 75′. E’ il quasi anagramma di Osimhen. E ho detto tutto, Ilaria. Dai suoi gol tracimano punti decisivi – 8
Sfido chiunque a fare la muffa in panchina per giorni (quando in qualsiasi altra squadra sarebbe titolare inamovibile) e a rivelarsi determinante ogni volta che viene mandato in campo. E pure col mal di pancia! – 8
KVARATSKHELIA. Sarà stato pure meno brillante del solito, il Che Kvara, ma è il primo a tirare in porta ed è l’autore dell’assist per l’opera d’arte di Victor Victoria. L’unico vero peccato è quello stop sbagliato sul traversone di Lozano al 54’: l’avesse presa avrebbe chiuso la partita. O no? – 6,5
Kvara va sempre bene, Fabrizio, pure a mezzo servizio! – 7
ELMAS dal 68’. Anche il Macedone del Nord entra benissimo, tra dribbling e strappi che fanno respirare i compagni là dietro. Nel finale la pelota gli sbatte addosso come in un flipper al cardiopalmo – 6,5
Meno avvincente di altre volte – 6
SPALLETTI. Declina la rosa come nessun altro: rosa, rosae, rosae, rosam, rosa, rosa. Portatore di valori universali: libertà (senza la dittatura dell’estetica), uguaglianza (“chiunque può essere sostituito”), fraternità (nello spogliatoio, dopo le lunghe tenebre dell’ammutinamento e dei senatori bulli). La qualità, stasera, sarà stata pure poca, come ha detto, ma noi siamo contenti lo stesso: l’essenziale è visibile agli occhi, cara Ilaria. Infine, una noticina ispanica, dalla bella Valencia: visto che non solo non bisogna dimenticare ma quando è il momento infierire è doveroso, ecco che rivolgo il mio pensiero rispettoso ma gaudente ai populisti del veleno che accolsero il sopravvalutato Rino come un messia – 8
Più tredici. Nella stagione in cui la Juventus si ritrova di botto con 15 punti in meno e un curriculum in campo che rasenta il ridicolo, l’Inter ne azzecca una e poi ne sbaglia due e il Milan è imploso in modo talmente raccapricciante da fare quasi tenerezza (ho detto quasi). E con Gattuso sull’orlo dell’esonero. Se non è felicità questa, Fabrizio – 9
ORSATO. Gli arbitraggi sono ormai un terno al lotto schizofrenico. Da un lato la tecnologia diventa ancora più occhiuta con il fuorigioco semiautomatico, dall’altro si propaga come il Covid la discrezionalità del direttore di gara sul maledetto modello inglese. E così il famigerato Orsato sorvola su parecchi falli evidenti. Bestiale – 4