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«O mi porti il Chelsea o il Bayern, o ci lasciamo!», così Ronaldo ha rotto con Mendes (El Mundo)

Chelsea e Bayern erano anche interessati, ma quando CR7 ha iniziato a non allenarsi con lo United ci hanno ripensato. E così è arrivato l’addio

«O mi porti il Chelsea o il Bayern, o ci lasciamo!», così Ronaldo ha rotto con Mendes (El Mundo)
Cristiano Ronaldo’s unveiling as Al Nassr player, in Riyadh, Kingdom of Saudi Arabia, 3rd of January 2023

«O mi porti il Chelsea o il Bayern, o ci lasciamo!». Così Cristiano Ronaldo ha provato a mettere pressione al suo procuratore, Jorge Mendes. Ma né Chelsea né Bayern hanno detto sì. E allora è stato addio. Lo racconta El Mundo.

“«O mi porti il Chelsea o il Bayern, o ci lasciamo!». La pressione per un tramonto che non è in grado di accettare porta Cristiano Ronaldo, all’età di 37 anni, a emettere un ultimatum a chi considera come un padre, dopo aver perso suo padre quando era un bambino. Ha capito che la sostituzione all’Old Trafford è un tradimento. Non è la prima volta che Jorge Mendes assiste a una richiesta isterica del calciatore con il quale ha raggiunto successo, fama e fortuna. Sa come gestire se stesso. Nonostante non abbia un’istruzione superiore, sa bene come trattare con le stelle. La differenza è che, questa volta, l’ultimatum arriva dopo che l’agente ha espresso a Cristiano il suo disaccordo con molte delle sue decisioni negli ultimi anni. Il primo è lasciare il Real Madrid”. 

Il peso di Mendes nelle decisioni di Ronaldo è via via diminuito, scrive il quotidiano spagnolo.

“Mendes ha perso influenza. Cristiano ascolta solo ciò che vuole sentire e lo trova nella sua compagna, Georgina Rodríguez, e in un nuovo ambiente di cui lui costituisce l’epicentro”.

“Mendes segue l’ordine del suo cliente e contatta i dirigenti di Chelsea e Bayern Monaco. Negli uffici dei club sono ricettivi. In campo, meno, come nel caso dell’allenatore, Thomas Tuchel. Sono consapevoli del declino della stella, che si riflette nei suoi primi mesi al Manchester United, ma sanno anche della redditività che può offrire ai loro marchi. Tutto cambia, però, quando Cristiano decide di dichiararsi in contumacia e non si unisce all’allenamento pre-stagionale della squadra dell’Old Trafford. La situazione li allarma e chiamano subito Mendes: “Non ci interessa”. Cristiano mantiene la sua parola. La rottura con il suo secondo padre è un dato di fatto poco prima di andare in Qatar, dove la sua rabbia e il suo egoismo lo allontaneranno dai suoi compagni di squadra. Ciò che è rotto non è un semplice contratto, perché Mendes non ha mai fatto firmare ai suoi giocatori. Ciò che è rotto è molto di più, un rapporto paterno, familiare e persino aziendale nella ditta Polaris, che gestiva i suoi diritti di immagine. L’agente è il padrino di uno dei figli del giocatore e viceversa”.  

 

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