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Olimpiadi 2012, a Londra non sanno dove sono finiti due terzi di 1,5 miliardi di sterline stanziate

Il Guardian: “le Olimpiadi non hanno incrementato la partecipazione sportiva e Sport England non conosce la destinazione di alcuni fondi stanziati”

Olimpiadi 2012, a Londra non sanno dove sono finiti due terzi di 1,5 miliardi di sterline stanziate

Le Olimpiadi a Londra erano nate con l’obiettivo di incrementare il numero di persone che praticano sport in Inghilterra. Ma il Guardian attacca il governo inglese e l’ente incaricato di organizzare l’evento dell’ormai lontano 2012 e di contribuire ad aumentare la partecipazione delle personae allo sport.

Tuttavia, il comitato interpartitico per i conti pubblici ha affermato che i benefici promessi non si sono verificati, con la percentuale di adulti che praticano sport almeno una volta alla settimana in realtà in calo nei primi tre anni dopo i Giochi.

Il riferimento è ad un nuovo rapporto parlamentare che chiarisce come i benefici tanto annunciati del post Olimpiadi in realtà non si sarebbero modificati. Non solo la partecipazione sportiva degli inglesi è in calo così come dei tanti fondi stanziati a questo scopo, circa 1,5 miliardi sono “scomparsi”. Nessuna sa dove questi fondi siano stati stanziati, né il comitato interpartitico per i fondi pubblici, né Sport England, l’ente incaricato di aumentare la già citata partecipazione allo sport.

Continua il Guardian: “Il governo ha cambiato rotta nel 2015, concentrandosi su approcci locali per aumentare la partecipazione e concentrandosi sui meno attivi. Era, in effetti, una concessione che aveva fatto troppo affidamento sui Giochi per ottenere tassi di partecipazione più elevati. Tuttavia, il comitato ha concluso che il cambiamento di rotta non si era ancora tradotto in un aumento significativo dei tassi di partecipazione nazionale.

Su quel miliardo e mezzo stanziato dopo le Olimpiadi, Sport England ha dichiarato di sapere con certezza dove e come siano stati investiti solo 450 milioni e sulla partecipazione contesta che la percentuale di adulti impegnati nello sport è aumentata di 1,2 punti percentuale.

Meg Hillier, presidente laburista del comitato, che è anche parlamentare nel distretto di Hackney, nella zona est di Londra , ha accusato una “mancanza di visione e determinazione”. «Dopo la spinta finanziaria a breve termine, c’è stato ben poco da mostrare in eredità, anche nella mia zona immediata di East London, dove si sono svolti i Giochi del 2012», ha detto.

Ma Sport England non ci sta e si difende. L’ente fa sapere che “i livelli di attività” hanno raggiunto percentuali record prima della pandemia e che i movimenti finanziari sono rintracciabili. Uno dei loro portavoce ha dichiarato al Guardian:

«I nostri dati annuali sulla vita attiva hanno recentemente confermato che, nonostante l’enorme interruzione degli ultimi due anni, la partecipazione allo sport e all’attività continua a riprendersi, con l’attività dei bambini già tornata ai livelli pre-pandemia». Fa eco il governo:

«I livelli di attività per i giovani sono ora tornati ai livelli pre-pandemia e continuiamo a lavorare con Sport England per investire nello sport per tutti, avendo recentemente annunciato 320 milioni di sterline per le scuole e oltre 260 milioni di sterline per costruire o aggiornare migliaia di strutture di base. A breve pubblicheremo una nuova strategia sportiva che definirà la nostra ambizione di continuare ad aumentare i tassi di attività e risponderemo al rapporto del comitato a tempo debito».

 

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