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Per la giustizia sportiva le intercettazioni equivalgono a prove decisive (Corsport)

Barbano e le incongruenze del “processo”: «Nel penale vanno valutate in dibattimento. E se Agnelli e la Juve fossero assolti dalla giustizia penale?»

Per la giustizia sportiva le intercettazioni equivalgono a prove decisive (Corsport)
Mg Milano 28/04/2018 - campionato di calcio serie A / Inter-Juventus / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli-Giorgio Chiellini

Sul Corriere dello Sport Alessandro Barbano scrive del funzionamento della giustizia sportiva e del provvedimento che ha colpito la Juventus.

L’alterazione della concorrenza economica non è di per sé alterazione della concorrenza sportiva. Che resta certamente in equilibrio almeno con quei club con cui la Juve ha concorso nel reato. Di fronte a questa complessità, perché il verdetto del calcio non attende gli esiti del processo penale? Se Agnelli e compagni fossero assolti, come la metteremmo domani?

La risposta a questa domanda riguarda il terzo motivo. Si invoca l’autonomia del giudizio sportivo rispetto a quello ordinario. Ma non si può essere autonomi nella valutazione e subalterni nell’investigazione e nell’acquisizione delle fonti di prova. E qui entrano in gioco le intercettazioni, croce e delizia del nostro dibattito pubblico. Le quali non sono di per sé fonti di prova, ma vanno valutate in dibattimento. È paradossale che nel giudizio sportivo giustifichino una condanna prima che nel giudizio ordinario vengano certificate la loro attendibilità e pertinenza. Il procuratore federale le assume come prove di slealtà, quando invece sono state acquisite nel processo penale come prove di un reato contabile, senza che gli intercettati siano stati interrogati da lui per potersi difendere. Si dice: è accaduto anche con Calciopoli. Ma lì l’accertamento dei fatti costituenti reato riguardava accordi illeciti, ricatti e minacce in grado di condizionare il risultato sportivo. Qui no.

Mi chiedo tuttavia se non sia il caso di lasciare prima alla magistratura penale il compito di accertare e perseguire le violazioni, e al sistema sportivo quello di risanare le regole e la cultura del calcio, proteggendo il campionato. La cui contendibilità non è stata intaccata dalle plusvalenze più di quanto lo sarebbe da una penalizzazione così pesante a una delle candidate alla lotta per lo scudetto.

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