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Rocchi sul tempo effettivo: «Non dipende dall’arbitro ma da come i giocatori approcciano la partita»

«Fare recuperi importanti o abbassarli del 50%. Agli arbitri ho chiesto di fare recuperi congrui, di lavorare sui tempi morti delle partite, che a volte dipendono da noi»

Rocchi sul tempo effettivo: «Non dipende dall’arbitro ma da come i giocatori approcciano la partita»
Mg Genova 25/08/2019 - campionato di calcio serie A / Sampdoria-Lazio / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Gianluca Rocchi

Durante la conferenza stampa di presentazione del Saot, il fuorigioco semiautomatico, Rocchi, designatore degli arbitri di A e B, si è soffermato sul tema del tempo effettivo di gioco e dei maxi recuperi.

«Il mio gruppo di lavoro ci ha dato molte soddisfazioni, so che non siamo sempre rappresentati per quello che i ragazzi esprimono. Io vi faccio vedere dei numeri, che sono un po’ diversi da quello che viene rappresentato. Abbiamo dei tempi effettivi piuttosto alti, da noi si dice che si gioca poco e non come si dovrebbe giocare. L’Italia non è messa così male, sul tempo effettivo abbiamo due strade: o fare recuperi importanti, e noi siamo un campionato con i recuperi tra i più alti. L’altra è cercare di andare nella direzione opposta, come abbiamo ridotto i rigori, di abbassarli quasi del 50 per cento. In questo passaggio avete contribuito anche voi, sposando una filosofia e criticandone un’altra. L’altro aspetto è che il numero dei falli sia calato: ho fatto i complimenti a Massa per una gara in cui ci sono stati tanti falli e poco tempo effettivo, ma quella partita andava interpretata così. Quindi: abbassare il numero di falli non dipende da una linea, ma dalla applicazione in partita. Agli arbitri ho chiesto di fare recuperi sì congrui, che sono fondamentali. E poi ho chiesto di lavorare sui tempi morti delle partite, che a volte dipendono da noi. Accelerare le riprese di gioco è un aspetto fondamentale, abbiamo due minuti tra quando fischia l’arbitro e quando si batte: ci si può lavorare e servirà del tempo, ma sono convinto che potremmo avere partite più belle».

Rocchi ha poi continuato:

«Quando c’è una situazione di proteste dopo un gol si perdono almeno due minuti: ho chiesto di essere più duri e severi, vogliamo alleggerire questo tipo di situazioni. Quanto ai falli, abbiamo oscillato con giornate da 21 falli in media a partita, che secondo me è anche troppo bassa per il nostro campionato: siamo quasi a due falli in meno rispetto all’anno scorso (24,8 contro 23,14 ndr) e se anche a fine anno dovessimo salire non sarebbe un problema. Il numero dei falli dipende dai calciatori, l’arbitro bravo segue quello che i giocatori vogliono fare. Anche sui rigori abbiamo una tendenza chiara: è un dato che in media siano meno rispetto all’anno scorso, non è che io sono contento o meno. È un dato oggettivo. Quanto alle espulsioni degli allenatori, le giornate migliori per me sono quelle in cui non se ne sono registrate. Io ho due arbitri che hanno, nello schema singolo delle partite, la gara meno giocata e quella più giocata. Vuol dire che il tempo effettivo non dipende dall’arbitro ma da come la partita viene approcciata dai giocatori: una partita da zona retrocessione ha più aggressività e falli di una per lo scudetto, di solito. Ma ne abbiamo vista una (il riferimento è a Milan-Roma, ndr) che ha avuto approccio da lotta salvezza».

Sul tempo effettivo il riferimento è il basket. Che indicazioni ha dato? Nell’ultima giornata tra le due partite in cui si è giocato meno ballano dieci minuti di differenza di recupero:

«Sì, ci potrebbe essere un po’ di differenza, è da analizzare. In media siamo a sette minuti di recupero, abbiamo l’8 per cento di risultati modificati dopo il novantesimo: questo ci dice che i recuperi sono importanti per noi. Andrebbero viste entrambe le partite in presenza, è chiaro che in una delle due si poteva lavorare sull’evitare perdite di tempo. Però il recupero è oggettivo sulle cose oggettive, soggettivo poco: certo, se ci sono tre ammonizioni per perdita di tempo, vanno recuperate. Ed è fondamentale il tempo che spende l’arbitro sulla on-field review. Però in Italia stiamo lavorando molto sul recupero. Secondo me, se una gara ha un tempo effettivo di 45 minuti di gioco, su 8 minuti di recupero se ne giocherebbero due. La gara che ha 60 minuti di gioco effettivo, su tre minuti di recupero ne gioca due e mezzo, perché l’approccio alla partita è quello lì. Vi dico che è l’obiettivo che abbiamo, la differenza è dare a tutte le squadre lo stesso tempo per giocarsi il campionato. Vogliamo cercare di migliorare le partite, facendole giocare di più. Ho un gruppo di qualità e di voglia».

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