A TmwRadio: «Da noi si tende a drammatizzare. Nel calcio italiano manca il coraggio, vanno fatte scelte impopolari e prendersi anche i fischi. Come il Napoli»
Durante un’intervista a TmwRadio, Walter Sabatini ha fatto il punto sul campionato. Tanti i temi toccati come gli intrighi di mercato che coinvolgono le milanesi con Skriniar e Leao al centro dei corteggiamenti esteri.
Per lo sloveno ci sarebbe il Psg, se ne parla da mesi ma l’ultima offerta, considerata insufficiente dall’Inter, è di 10 milioni (ne ha rifiutati 50 questa estate). E Galtier ha cambiato versione.
Su Leao le sirene della Premier continuano a tentare il portoghese. Diversi club interessati ma nessuna offerta ufficile.
Sabatini ne parla così di questa situazione:
«Tireranno la corda, e poi andranno via, ma non dobbiamo farne un dramma. Ci sono cinque testate giornalistiche che martellano tutti i giorni e si tende nel calcio a drammatizzare. I giocatori si cambiano e cito ancora Kim e Kvara».
Tra i temi trattati dal dirigente sportivo ci sono Juventus, Milan, Roma e Napoli:
«È una situazione complicata, ma la Juve non ha inventato da sola il sistema delle plusvalenze, molti club si sono accodati e arriveranno provvedimenti per altre società. Personalmente ho operato sempre al netto. Mourinho non è venuto a passare una primavera della sua vita, vuole i trofei, questo è comprensibile. Maldini e Massara vengono contestati indebitamente. Non è colpa dei nuovi arrivati, è una cosa mentale che accade nei gruppi di lavoro, ma recupereranno».
Infine Sabatini ribadisce la sua idea sul Napoli di Spalletti e lascia una battuta sulla direzione che il calcio italiano sta prendendo:
«Non ha sbagliato nulla sul mercato prendendo Kim e Kvara come pilastri e stanno facendo cose straordinarie grazie al grande cesellatore Spalletti. Il tecnico ha creato una sinfonia, un’orchestra sincronica. Nel calcio italiano manca il coraggio, vanno fatte scelte impopolari e prendersi anche i fischi e il Napoli sta facendo scuola. Solo con il coraggio si fa il bene dei club. Il calcio è come il Gattopardo, che tutto cambi perché niente cambi. Si porranno rimedi, ma comprare giocatori a costi limitati è normale, alla Roma l’ho sempre fatto, ora tutti saranno costretti a farlo».