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Scontri A1, scarcerato anche il terzo ultrà della Roma: per lui obbligo di dimora e firma

Lo riporta la Dire. Martino Di Tosto, rimasto accoltellato durante gli scontri, è stato processato oggi per direttissima

Scontri A1, scarcerato anche il terzo ultrà della Roma: per lui obbligo di dimora e firma

Per l’ultrà romanista arrestato ieri per gli scontri sull’autostrada A1 con i tifosi del Napoli resta l’obbligo di dimora e firma. Lo riporta l’agenzia Dire. Parliamo di Martino Di Tosto, il cuoco 43enne tifoso della Roma arrestato ieri con l’accusa di rissa aggravata. Durante gli scontri Di Tosto è stato accoltellato ad una gamba. Oggi è stato processato per direttissima e il giudice ha stabilito l’obbligo di dimora e firma, appunto.

Sono invece stati scarcerati gli altri due ultras della Roma arrestati ieri, Emiliano Bigi e Filippo Lombardi. Il giudice per le direttissime della Capitale, come scritto oggi da La Repubblica, non ha convalidato l’arresto perché non ha riconosciuto l’applicazione della flagranza differita in particolare sotto l’aspetto della necessità e urgenza.

La Repubblica scriveva:

Tornano liberi Emiliano Bigi Filippo Lombardi, i due ultras della Roma arrestati ieri nell’ambito delle indagini relative agli scontri avvenuti domenica sulla A1 nell’autogrill di Badia Al Pino, dove si sono affrontati ultras romanisti e napoletani. Lombardi, 25 anni, e Bigi, 40 anni, erano accusati di rissa aggravata.

Nei loro confronti i Pm Antonino Di Maio e Assunta Cassavia avevano chiesto la custodia cautelare in carcere per la gravità dei comportamenti, degli indizi e il pericolo di reiterazione del reato di rissa. Il giudice per le direttissime della Capitale non ha infatti convalidato l’arresto non riconoscendo l’applicazione della flagranza differita in particolare sotto l’aspetto della necessità e urgenza. I due erano stati bloccati ieri dalla Digos a Roma. Il giudice ha disposto l’invio degli atti al pm, che aveva sollecitato il carcere per i due per l’accusa di rissa aggravata e che dovrà ora trasmetterli ad Arezzo”

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