Sobria operazione social dell’Afa, che “illustra” il Credo con Maradona al posto di Dio e Messi nella parte di Gesù. Polemiche in Argentina

La Federcalcio argentina ha definitivamente “saltato lo squalo”, come si dice in gergo televisivo: è andata oltre, ha esagerato. Ha pubblicato un video, lungo, elaborato, nel quale viene riscritta la storia religiosa dei suoi miti del pallone. Se Maradona è Dio allora Messi è il figlio di Dio. Il tutto reso in animazione digitale con una serie di suggestioni e una voce che in sottofondo recita il Credo.
Il video parla da solo:
A un mes de esta inolvidable Copa del Mundo… 🏆
Creamos, sigamos creyendo siempre 😍#TodosJuntos pic.twitter.com/Gd7QCjN9iV
— 🇦🇷 Selección Argentina ⭐⭐⭐ (@Argentina) January 18, 2023
Il Clarìn scrive di “tributo religioso ma controverso”. “Credere nella squadra, credere nell’allenatore, credere nel suo emblema, il 10. Quello che è stato definitivamente designato come il secondo grande Dio del calcio argentino, insieme a Diego Maradona. Bandiere, meme e interminabili manifestazioni hanno regalato a entrambi quel posto dagli spalti”.
Ma forse il video oltrepassa il limite. Ci sono Doña Tota e Don Diego, anelli della “Santa Trinità” che hanno dato origine ai “Messias”.
“Patì sotto il potere di Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto, discese agli inferi, il terzo giorno risuscitò dai morti”, si sente nel frammento che illustra la morte e la resurrezione sportiva di Messi al Paris Saint Germain.
Claudio “Chiqui” Tapia, presidente dell’Afa, è un uomo molto religioso – scrive ancora il Clarìn. Uno ha fatto sfilare i trofei continentali e mondiali vinti nei luoghi legati alla fede come la Basilica di Luján e la Difunta Correa, a San Juan.