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Sentenza Juve, le motivazioni Figc: «Illecito Juve grave e ripetuto»

“La Juve ha commesso un illecito disciplinare sportivo, tenuto conto della gravità e della natura ripetuta e prolungata della violazione”

Sentenza Juve, le motivazioni Figc: «Illecito Juve grave e ripetuto»
Db Parma 24/08/2019 - campionato di calcio serie A / Parma-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli-Fabio Paratici

La Corte di appello Figc ha finalmente reso pubbliche in 37 pagine le motivazioni della sentenza del -15 alla Juve per le plusvalenze, spiegando che “La Juve ha commesso un illecito disciplinare sportivo, tenuto conto della gravità e della natura ripetuta e prolungata della violazione”.

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In tale sentenza vi era  inoltre l’inibizione per l’ex presidente Andrea Agnelli e altri 10 dirigenti bianconeri.

La Figc ha spiegato che è stato ritenuto durante le indagini che la Juve abbia commesso l’illecito, “vista la documentazione proveniente dai dirigenti” del club “con valenza confessoria e dai relativi manoscritti, le intercettazioni inequivoche e le ulteriori evidenze relative a interventi di nascondimento di documentazione o addirittura manipolatori delle fatture”

La Gazzetta spiega cosa accadrà ora

Nelle prossime ore la Juventus presenterà sicuramente ricorso al Collegio di garanzia dello sport presso il Coni presieduto da Gabriella Palmieri Sandulli. Non si tratta di un vero e proprio terzo grado di giustizia fuori dalla sfera della Federcalcio, piuttosto un pronunciamento sulla legittimità e non sul merito. Che cosa significa ? Che il compito dei giudici di questa sorta di “Cassazione” sportiva sarà quello di verificare possibili violazioni dei diritti della difesa o vizi di forma o conclamate interpretazioni devianti del Codice di giustizia sportiva. Nel caso in questione, la battaglia legale verterà presumibilmente su una questione di tempo e di articoli, gli avvocati sosterranno nel ricorso una violazione nel tempo massimo (30 giorni) per la revocazione (il ricorso per riaprire il processo) e una sbagliata declinazione dell’articolo 4, quello della “slealtà”, in pratica la “mamma” della condanna e del meno 15. Procura e giudici lo hanno tirato in ballo in base alla contestazione dell’articolo 6 che prevede il coinvolgimento delle società in caso di responsabilità dei suoi dirigenti rappresentanti legali. Gli avvocati cercheranno di rilanciare sottolineando che l’articolo 4 non è stato però contestato direttamente al club e quindi la condanna su un profilo del Codice che non era stato contestato in sede di deferimento.

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