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Abodi: «Sulle plusvalenze ci vuole un’autoregolamentazione federale»

Da L’Aquila: «Il Parlamento ha ritenuto non opportuno procedere all’estensione dei contratti per i diritti tv e io condivido pienamente questa decisione»

Abodi: «Sulle plusvalenze ci vuole un’autoregolamentazione federale»
Italy's Sports and Youth Minister, Andrea Abodi poses prior to the new government's first Cabinet meeting on October 23, 2022 at Palazzo Chigi in Rome. - Far-right leader Giorgia Meloni was named Italian prime minister on October 21, 2022 after her party's historic election win, becoming the first woman to head a government in Italy. (Photo by Andreas SOLARO / AFP)

Il Ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha parlato della riforma del calcio italiano e di come il governo voglia da una ventata di cambiamento allo sport in generale. Le parole del Ministro, presente a L’Aquila per una serie di incontri per costruire un centro di formazione del servizio civile universale, sono riportate dell’Ansa. Abodi ha iniziato dalle vicende economiche delle società di calcio:

«Sul tema in generale di una cattiva gestione di alcune società calcistiche prima di tutto nel rispetto dell’autonomia, mi auguro che ci sia un’autoregolamentazione all’interno del sistema federale. Tenendo conto anche di ciò che viene fatto a livello europeo. Resta il tema della competitività: regole comuni e miglioramento della normativa interna nello sport, nella fattispecie il calcio, in modo che ci possa essere un’equa competizione a livello nazionale e internazionale, anche contrastando le patologie gestionali e fornendo strumenti che garantiscano l’equa competizione, perché a volte si determinano condizioni che non garantiscono una competizione corretta».

Sottolinea Abodi:

«Questo entrerà a far parte così come il tema del sistema radiotelevisivo, audiovisivo collegato allo sport di un provvedimento che cercherò di elaborare insieme ad altri colleghi perché il tema è interdisciplinare, di concerto con la Lega di A, la federazione e le altre leghe calcistiche. Un gioco di squadra che quasi mai si è praticato, tanto più nell’ambito del sistema radiotelevisivo e delle piattaforme digitali, che genera risorse finanziarie non soltanto per la Serie A: il 10% di questo fatturato viene redistribuito all’interno di tutta la filiera calcistica ed è parte importante del contributo pubblico che si alimenta con il 32% della fiscalità sportiva che ogni anno lo Stato reinveste nel sistema dello sport italiano».

Sul lodo Lotito, stralciato dal Milleproroghe:

«Per quanto riguarda il tema della bocciatura dell’emendamento sull’eventuale estensione per due stagioni sportive dei contratti con i licenziatari TV e OTT per la Serie A ricordo che il Parlamento ha ritenuto non opportuno procedere e mi posso limitare a dire che condivido pienamente questa decisione».

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