Stroncatura del quotidiano: “Mandava baci e stringeva le mani, un re sole nella sua corte. Purtroppo, non c’era traccia di Salt Bae”
Il Guardian torna sull’evento andato in scena ieri sera, il Fifa Best Player. Le parole del giornalista Barney Ronay non sono certo di elogio e ammirazione verso la massima istituzione del calcio e verso il presidente Infantino.
“Jenas [il presentatore, ndr] ha insistito per chiamare Gianni Infantino “Mr President” e “President Infantino”, che è arrivato come fosse Marilyn Monroe. […] Quando il presentatore ha definito la finale di Qatar 2022 come una delle migliori”, con Infantino al suo fianco, è calato il gelo in sala.”
E ancora, prendendo in giro lo stesso Infantino:
“[Infantino deve aver pensato] Oggi mi sento a capo di un territorio politico-sportivo vasto e aggressivamente espansionista . Ovviamente è fin troppo facile liquidare questo tipo di evento come un abominio contro l’idea di sport di squadra, è solo gossip per Internet. Questo evento rappresenta un mondo incestuoso fatto di matrimoni di convenienza, come una corte reale rinascimentale ma con più Pavel Nedved.”
Le critiche del Guardian non si fermano. L’evento è stato solo un’autocelebrazione di Infantino: “un Davos calcistico.”
L’affondo sul presidente della Fifa:
“Gianni era lì davanti al palco, con una specie di luce intorno, che mandava baci e stringeva le mani, un re sole nella sua corte. E nonostante non fosse sempre sul palco, era il suo spettacolo, con l’abito blu e le Stan Smith bianche che ora sembrano essere un suo tratto distintivo, uno stile eccentrico come il sigaro di Churchill o i capelli di Einstein. Purtroppo, non c’era traccia di Salt Bae, presumibilmente la sua presenza sarebbe stata considerata una cattiva pubblicità.”