Su Abc: “Sembra quasi che lo pagassimo per avere più rigori ma non è così. Questo signore non aveva potere tra gli arbitri”
“Non abbiamo mai chiesto niente agli arbitri”. Lo dice, intervistato da Abc, Josep María Bartomeu, presidente del Barcellona tra il 2014 e il 2020. Per il Barçagate questa intervista rappresenta un salto di qualità, perché da una difesa del club tutto si passa alle accuse incrociale. Bartomeu infatti indica il dito verso Joan Laporta, l’attuale presidente che ha ricoperto la carica anche tra il 2003 e il 2010. Risponde in particolare alle informazioni più fresche, quelle pubblicate da El Mundo sul burofax con il quale Negreira chiede un faccia a faccia con Bartomeu minacciando di parlare…
“Sono molto calmo – dice – Non ho rapporti con il signor Enríquez Negreira e non l’ho mai incontrato. Ci saremo incontrati una volta in Federazione, ma l’unica cosa che abbiamo incrociato è stato un saluto. Per questo signore incontrarsi in un corridoio significa fare un meeting. Il burofax? L’ho immediatamente segnalato ai servizi legali del club e non se n’è più sentito parlare. Non so cosa abbiano fatto perché ho ignorato il problema. Questo burofax è del 2019, ma a marzo e aprile 2018, quando abbiamo chiuso il rapporto che il Barça aveva con la sua società, mi ha chiamato dicendomi che stavamo giocando con i soldi della sua famiglia… Il club non giocava con i soldi di nessuno, semplicemente smetteva di pagare i servizi di suo figlio, che era quello che faceva i rapporti perché era stato deciso che da quel momento sarebbero stati fatti da un dipartimento interno del club. E non ho più parlato con lui né ho avuto altre notizie finché non è arrivato il burofax. Suo figlio ci ha detto che non c’era niente che non andava e che non dovevamo prestargli attenzione”.
Bartomeu ribadisce che nel 2018 smisero di pagare le “consulenze” dell’ex arbitro perché semplicemente costavano troppo. “Sembra che con questo servizio chiedessimo più rigori a favore o che volessimo condizionare le decisioni degli arbitri e non è così. Questo signore non aveva potere tra gli arbitri”.
“Quando Laporta è arrivato al club, le fatture sfioravano i 150.000 euro e quando Sandro è stato nominato presidente, erano a più di mezzo milione di euro. L’unica cosa che posso dire è che io ho chiuso il rubinetto a Negreira e Laporta gli aveva quadruplicato lo stipendio, dovrei spiegarlo”.