Al Messaggero: «Il mio erede? Ultimo: è un grande artista e mi rivedo in lui: sa stare sul palco, ha buone idee ma si incazza troppo facilmente».

Il Messaggero intervista Eros Ramazzotti. Il 28 ottobre compie 60 anni. Al Festival di Sanremo ha duettato con Ultimo. Racconta come riesce ad essere così in forma: grazie al karate.
«Non l’avrei mai detto ma sono in formissima grazie al karate, per essere precisi il Kyokushinkai karate. Dopo una brutta caduta nel 2020 mi sono dovuto operare alla spalla destra e così – per rimetterla a posto – grazie a un amico ho iniziato ad allenarmi in una palestra di Paratico, vicino a Brescia. Il mio senpai Luigi mi ha fatto scoprire un mondo di forza, resistenza e disciplina. Non faccio combattimenti, ma è bellissimo. Mi alleno anche a non sentire il dolore, cosa che nella vita serve sempre».
Un po’ la spaventa la scadenza dei 60 anni? Eros:
«Onestamente, no. Sono tranquillissimo. Più passa il tempo e più mi sento libero, sciolto, leggero».
L’errore più grande che ha fatto in vita sua?
«Essermi fidato di persone sbagliate, che invece di crescere con me guardavano solo ai loro interessi. Non faccio nomi. Posso solo dire che tutti i grandi artisti che ho conosciuto hanno avuto al loro fianco gente che se n’è approfittata. Adesso, per fortuna, ho messo tutto a posto grazie a un nuovo, vero manager e non voglio più pensare alle brutte vicende del passato. Voglio sorridere. La vita è una».
L’erede di Eros chi è?
«Ultimo. È un grande artista e mi rivedo in lui: è un musicista, sa stare sul palco, ha buone idee e sa come trasmetterle alla gente. Non ce ne sono tanti così».
Gli ha dato qualche consiglio?
«Sì. Deve fare il bravo e stare tranquillo: si incazza troppo facilmente».
Eros è un super tifoso della Juve. Gli chiedono se avrebbe mai immaginato un tale disastro gestionale. Risponde:
«No, mai. È assurdo. Comunque mi piace moltissimo il Napoli. Tifo per loro anche se odiano gli juventini».